Il cda dell'Apsp "Santo Spirito Montel" rinvia le decisioni su budget e tariffe
Rinvio della presentazione di budget, piano strategico aziendale e tariffe per il 2019, e nuovo consiglio d’amministrazione convocato dal presidente Diego Pintarelli per prendere atto delle direttive provinciali su gestione e rette sanitarie delle case di riposo (Rsa) approvate solo ieri dalla giunta provinciale.
Chiusura d’anno tra incertezze e qualche timore per l’Apsp «Santo Spirito Fondazione Montel» che a Pergine gestisce le due strutture protette di via Pive e via Marconi a Pergine (215 posti letto), la «casa soggiorno» (8 posti letto) e il «centro diurno» (con 20 posti).
Una realtà solida ed apprezzata in Alta Valsugana, che negli ultimi anni ha saputo garantire una progressiva riduzione della retta alberghiera, calata nel 2016 di 20 centesimi, e lo scorso anno di 50 centesimi pari a 45.30 euro al giorno (-1.09%), garantendo alle famiglie un risparmio di 15 euro al mese, e rispetto alla media provinciale (47.24 euro/giorno) di 1.94 al giorno e di ben 708 euro annui. Il tutto senza intaccare la qualità del servizio e l’intensità di cura garantita ad ogni ospite anziano, salita negli ultimi 5 anni del 8,8% rispetto ai parametri provinciali (pari a 3,49 minuti in più al giorno per ogni posto letto), grazie alla presenza di 261 dipendenti (per il 78,93% adibito all’assistenza diretta alla persona) di cui 212 assunti a tempo indeterminato (l’81,23%).
«L’aver atteso l’emanazione delle direttive provinciali sulle Rsa è un atto precauzionale e di rispetto delle decisioni provinciali - spiega Diego Pintarelli presidente dell’Apsp S. Spirto - Fondazione Montel - non attendiamo grandi modifiche o stravolgimenti, ma al Cda è apparso opportuno attendere qualche giorno prima di definire nuove tariffe e servizi per il 2019».
La provincia dovrebbe garantire la copertura della retta sanitaria giornaliera dei posti accreditati (a cui va aggiunta una «quota alberghiera» decisa da ogni struttura ed ente), assicurando e finanziando la maggiore presenza di operatori sanitari per posto letto (il parametro provinciale passerebbe da 2,3 a 2,1 operatori per posto). «Ciò non significa automaticamente la riduzione delle tariffe nelle varie Rsa (la decisione spetta al singolo Cda) - spiega anche Francesca Parolari direttrice di Asif Chimelli e da qualche mese presidente di Upipa, organismo provinciale che riunisce le varie strutture di cura ed assistenza - la copertura della quota sanitaria giornaliera potrebbe salire di 3,99 euro, e ciò dovrebbe garantire maggiore assistenza e qualità del servizio, anche con nuove assunzioni o il miglioramento dei servizi». In attesa di conoscere le decisioni provinciali, preoccupano le novità introdotte nella manovra finanziaria nazionale che prevede anche per gli enti di assistenza sociale e sanitaria trentina il raddoppio dell’Ires (dal 12% al 24%), ma sui cui effetti pratici c’è molta incertezza. «Aspettiamo le decisioni del nostro Cda, ma non si prevedono variazioni nelle tariffe e nelle quote chieste per i vari servizi - precisa ancora Diego Pintarelli - alla luce delle ultime direttive provinciale presenteremo come ogni anno budget, piano strategico e tariffe, illustrando alcune novità per i sevizi ad iniziare dal »Nucleo Alzheimer Sorgente« (12 posti) ed i due appartamenti protetti pronti in primavera».