Il macello di Pergine affidato alla Furlani Carni: finalmente una soluzione dopo anni
Il macello pubblico «Alta Valsugana» continuerà a svolgere la sua attività a favore del mondo zootecnico e dei produttori dell’Alta Valsugana.
L’azienda «Furlani Carni Spa» di via Maccani a Trento, attiva sin dal 1939 e da tre generazioni nella filiera della carne e della macellazione, si è aggiudicata ieri immobile e attrezzature dello stabilimento di via Lagorai a Pergine, presentando un’offerta di 306 mila euro.
Questo l’esito dell’asta a trattativa privata (la quarta negli ultimi mesi), che si è conclusa con l’apertura delle buste ieri pomeriggio nel municipio di Palù del Fersina alla presenza del sindaco Stefano Moltrer, amministratore-liquidatoredell’azienda voluta nel 2002 dai comuni dell’Alta Valsugana. Dopo la liquidazione della società l’assemblea dei comuni-soci aveva deliberato ad inizio 2018 di cedere il compendio del macello pubblico «Alta Valsugana» (area di oltre 3.500 mq e uno stabile di 350 metri quadri) partendo da una stima di 450 mila euro.
Solo a fine luglio e dopo tre aste andate deserte, era giunta un’unica offerta di 240 mila euro dagli attuali gestori, considerata però «non congrua» dai sindaci. Dopo l’incontro di metà novembre con assessori e funzionari provinciali, ad inizio dicembre era stata indetta la quarta asta a trattativa privata, fissando come soglia congrua la cifra di 300 mila euro, e dando la possibilità ai Comuni di presentare una propria offerta (visto l’interesse espresso dal Comune di Pergine ad acquisire l’immobile come nuovo spazio per il cantiere comunale ed associazioni).
Due infatti le offerte pervenute entro le 12 di ieri, quella del Comune di Pergine indicante una cifra di 305 mila euro e quella dell’azienda trentina «Furlani Carni Spa» pari a 306 mila euro. Visto che il Comune, rappresentato dal dirigente comunale Luca Paoli, decideva (dopo una breve pausa), di non rilanciare l’offerta, il macello pubblico era aggiudicato all’azienda Furlani Carni, che entro fine anno dovrà versare il 20% dell’importo (61.200 euro).
«Una vicenda lunga e sofferta che si conclude positivamente - ha commentato il sindaco Stefano Moltrer - Abbiamo rispettato tutte le procedure di legge, ma siamo riusciti ad assicurare la continuità dell’attività tipica del macello, trovando la disponibilità di un’azienda trentina esperta e qualificata. A gennaio ci troveremo con i nuovi titolari e gestori per il passaggio di consegne e verificare gli interventi necessari per riqualificare strutture ed attrezzature ormai datate». Una soluzione che in parte soddisfa anche gli altri sindaci-soci.
«Il Comune di Pergine, con senso di responsabilità verso il comparto zootecnico, ha deciso di non rilanciare l’offerta - scrive in un breve messaggio il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer - Ci auguriamo ora che venga mantenuta la destinazione e che non si ripetano le modalità gestionali che hanno indotto i Comuni-soci a dismettere l’attività di macellazione pubblica ed alienare l’immobile. Una decisione spero apprezzata, anche se ora vigileremo sull’operazione».
«In questi mesi abbiamo garantito lealtà e coerenza - scrive anche Bruno Groff, sindaco di Frassilongo, ricordando le tensioni tra amministratori e aziende locali - L’obiettivo era di vendere e non svendere il macello, operando con trasparenza e sincerità: la vera forza per rendere sempre più grande l’Alta Valsugana Bersntol».