Ludopatia, regole più severe Individuati 125 luoghi sensibili
Il contrasto e la prevenzione al gioco d’azzardo, ed ai fenomeni di disagio e dipendenza ad essi collegati (ludopatia), saranno al centro domani consiglio comunale di Pergine fissato per le 19.
Tra i temi in discussione figura infatti una delibera, presentata dall’assessore alle attività economiche Sergio Paoli, che in applicazione delle norme provinciali (legge n. 15 del 2015 e 2018), vieta la collocazione degli apparecchi da gioco ad una distanza inferiore a trecento metri dai «luoghi sensibili», individuati dalle amministrazioni comunali.
«Grazie all’analisi dei nostri uffici comunali sono stati individuati ben 125 luoghi sensibili a Pergine e nelle frazioni, ossia tutte le scuole, parchi, chiese, cimiteri, oratori, centri sportivi, ricreativi e strutture pubbliche - spiega l’assessore comunale Sergio Paoli - viene creata un’apposita mappa che copre tutto il nostro territorio, tutelando persone e categorie sociali più a rischio. Nell’arco di 300 metri da tali punti tutte le sale giochi o luoghi pubblici e commerciali (bar, edicole, ricevitorie) avranno tempo massimo due anni per eliminare slot-machine o videolottery. E’ il modo più efficace per evitare fenomeni di abuso o gioco compulsivo e ripetitivo (ludopatia)».
La delibera nelle premesse evidenzia come il gioco d’azzardo abbia assunto proporzioni enormi con gravi conseguenze economiche e sociali, mentre l’offerta di gioco è in forte aumento sia per la diffusione dei locali con tali opportunità, la diversificazione delle tipologie di gioco e per la rapida diffusione on-line. Un fenomeno che vede l’Italia tra i primi al mondo per spesa pro capite in giochi d’azzardo, mentre in Trentino le dimensioni del fenomeno rispecchiano il trend nazionale.
Alcuni dati forniti dalla Croce Rossa Italiana testimoniano come a Pergine nel 2016 le giocate complessive abbiamo superato i 19,30 milioni di euro. Nel comune ci sarebbero 165 apparecchi (tra slot e videolottery), con una media di 7,7 ogni mille abitanti, inoltre fra il 2015 e 2016, le slot sono aumentate del 7,6% e le videolottery del 41,2%, con un aumento delle giocate complessive del 4,5%. «Oggi il gioco d’azzardo patologico (Gap o ludopatia) può essere considerata una vera forma di dipendenza anche senza l’assunzione di alcuna sostanza - si legge nella delibera - ciò porta all’incapacità di resistere all’impulso di giocare, e alla ripetizione del gioco nel tentativo inutile di recuperare le somme perse. Comportamenti che incidono fortemente sulle relazioni interpersonali portando all’isolamento sociale del soggetto, falsificazione e nascondimenti delle perdite economiche, disgregazione delle relazioni affettive e familiari e perdita del lavoro per soggetti non più affidabili».
«Una situazione di degrado sociale verso la quale la nostra amministrazione non può restare indifferente - conclude Sergio Paoli - da qui il recepimento della normativa provinciale, l’individuazione di luoghi sensibili e fasce di rispetto (300 metri) nel tentativo di dissuadersi tali soggetti da una pratica perversa che sta rovinando intere famiglie».