Dopo il furto al negozio Nkd è caccia ai due malviventi La commessa: un agguato
Stanno indagando per furto aggravato, alla ricerca di due individui, i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana in merito al furto avvenuto davanti al negozio Nkd di viale Venezia, a Pergine, ai danni della commessa che dopo le 19.30 aveva il compito di chiudere il negozio.
Il buio, il silenzio e all'improvviso il fragore del finestrino infranto. Poi un braccio che si infila nell'auto e porta via lo zainetto dal sedile. La commessa del negozio Nkd di Pergine, vittima del furto alla chiusura del negozio (l'Adige di ieri), racconta gli attimi in cui si è trovata faccia a faccia con uno dei due malviventi fuggiti con il bottino in sella ad una moto da strada. «Erano vestiti di scuro, con il volto completamente coperto da caschi integrali neri. Non hanno detto una parola» racconta.
Gli investigatori stanno analizzando i filmati delle telecamere degli esercizi commerciali presenti in zona di viale Venezia (compresa una banca) per verificare il modello di moto utilizzato dai ladri e la via di fuga.
A fare la differenza in questo tipo di indagini è la definizione dei video: se è alta, come in alcuni impianti di videosorveglianza installati da alcune amministrazioni, è possibile leggere con precisione le targhe anche di notte.
Alla commessa sarebbe stato teso un vero e proprio agguato. «Sapevano gli orari e anche come ero solita muovermi - racconta la vittima - Non era la prima volta che chiudevo il negozio da sola, sapevo di stare bene attenta, avevo preso tutti gli accorgimenti. Ad esempio ho lasciato l'auto parcheggiata all'angolo del negozio, vicino ad un marciapiede alto in modo che la portiera del passeggero non potesse essere aperta».
Erano le 19.30 circa quando la commessa è uscita dal punto vendita e si è diretta subito verso la sua auto. «Ho visto due individui nel parcheggio, con la moto rivolta verso via al Lago. Uno era in sella, l'altro in piedi, che mi fissava». La donna ha raggiunto l'auto, l'ha aperta e si è accomodata alla guida, appoggiando lo zainetto sul sedile del passeggero. «Uno dei ladri è sbucato all'improvviso.
Dato che la portiera era bloccata dal marciapiede, ha spaccato il finestrino con un colpo solo. Pezzi di vetro mi sono finiti addosso. Ho visto un braccio entrare nell'abitacolo e afferrare lo zainetto. Una mossa fatta con così tanta violenza che la busta con l'incasso del negozio è scivolata e ho potuto recuperarla - prosegue - Ma sono spariti tutti i miei effetti personali: nello zainetto avevo il portafogli, i documenti, il cellulare, le chiavi di casa, gli occhiali da vista e da sole. Sotto shock, ho tentato di inseguire la moto a piedi e poi mi sono rifugiata nel negozio. Devo ringraziare il ragazzo e la ragazza che, vedendo la scena, sono corsi in mio aiuto e hanno chiamato i carabinieri».
La moto, che la commessa aveva visto ferma in direzione via al Lago, ossia verso la Valsugana, in realtà è fuggita in direzione opposta: il conducente si è repentinamente girato nel parcheggio ed è fuggito verso viale Venezia. «Ha percorso la ciclabile contromano fino alla Volksbank» raccontano i testimoni. Forse i malviventi hanno imboccato via Marzola facendo poi perdere le loro tracce.
«Mi sono ritrovata solo con le chiavi del negozio in tasca e le chiavi della mia auto in mano. Volevo chiamare mio fratello per farmi venire a prendere, ma per lo shock ricordavo solo il numero di casa di mia madre» prosegue la commessa.
Lo zainetto non è stato ritrovato. Possibile che i ladri se ne siano sbarazzati dopo aver preso dal portafogli i contanti, gettando poi lungo la strada i documenti e tutto ciò che non era di valore.