Poste, il disservizio come regola Il Covid e un ufficio con orari ridotti: il caso finisce in consiglio comunale
La situazione sempre più difficile dell'ufficio postale di via Bortolamei a Pergine, con recenti episodi di affollamento presso l'unico sportello di «Poste Italiane» nella terza città del Trentino, è al centro di un'interrogazione di «Europa Verde» che sarà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale (ieri sera la conferenza dei capigruppo ha confermato la data del 22 dicembre).
«Da diversi anni la presenza dei servizi di Poste Italiane nel comune di Pergine si è via via ridotta - scrive nell'interrogazione il consigliere e vicepresidente dell'assemblea Giuseppe Facchini - Sono diminuiti i portalettere, con notevoli conseguenze e ritardi sulla consegna della posta e maggiori carichi di lavoro, si è assottigliata la presenza di sportelli dedicati e ridotto l'orario di apertura per il pubblico soprattutto in estate. Nell'unico ufficio postale del centro di Pergine si è creata una difficoltà crescente per accedere con facilità e in tempi consoni ad un servizio essenziale per i cittadini». Una situazione aggravata da limiti e norme contro la pandemia da Covid 19, che ha evidenziato l'inadeguatezza della struttura di Pergine.
«È evidente come, per posizione geografica, dimensioni, accessibilità, mancanza di parcheggi (o forse penuria di personale), il servizio postale a Pergine non è in grado di soddisfare le necessità di una comunità di oltre ventimila abitanti - scrive il consigliere Facchini - . Si è già dovuto attendere oltre un'ora per inviare una semplice raccomandata o dover fare la coda all'esterno dell'ufficio sotto la pioggia, la neve e il freddo, entrando solo per piccoli gruppi. Il personale fa quanto può per migliorare il servizi, ma la necessità di evitare assembramenti interni crea notevoli disagi all'esterno».
E ancora: «L'attuale orario di apertura ai cittadini è troppo breve (chiusura alle 13.35) e va ripristinato l'orario di apertura anche nel pomeriggio, garantendo un accesso più regolare, scaglionato e in sicurezza».
Insomma la situazione è di disagio: un disagio che si somma al pericolo di contagio e alla montante rabbia dei cittadini, molto provati da questo peridodo di pesanti restrizioni. Da qui una serie di domande a sindaco e giunta per saper ci siano stati recenti colloqui o contatti con Poste Italiane per rendere più adeguato il servizio alle esigenze della terza città del Trentino, e se sia «possibile individuare un'altra sede per l'ufficio postale di Pergine, più spaziosa, confortevole, e con spazi esterni adeguati, o in alternativa un secondo sportello a beneficio dell'utenza - conclude Giuseppe Facchini - in questa fase di criticità vanno individuate con Poste Italiane modalità di accesso innovative che snelliscano il flusso di utenti, dando attenzione alle categorie più fragili (disabili, anziani, mamme con bambini), ed evitando lunghe file in condizioni meteo difficili, ed estendendo il servizio con orario continuato fino al pomeriggio, come già previsto sino a marzo 2020».