Sant’Orsola, il fatturato sale a 79 milioni. Il presidente: “Soddisfatti, per il futuro timore per l’aumento dei costi”
I numeri parlano di una società che naviga in buone acque: “Siamo una realtà stabile. Registriamo un +21,5% rispetto al 2020, nonostante la stagione un po' complessa, viste le gelate che abbiamo avuto”
PERGINE. Piccoli-grandi frutti nonostante le misure anti Covid e nonostante la guerra dietro l'angolo. La cooperativa Sant'Orsola porta a casa un fatturato da 79 milioni di euro. Ai soci quest'anno liquida 1.100.000 euro in più rispetto al 2020. La coop presieduta da Silvio Bertoldi pare più forte dei lockdown che, lo scorso anno, con i consumatori murati in casa nei primi mesi, fece registrare un calo. Nel 2021 si è suonata tutta un'altra musica.
C'è soddisfazione, entusiasmo ma anche una legittima preoccupazione per gli effetti dell'escalation in corso nel conflitto tra Russia e Ucraina. «Stiamo attenti perché possono aumentare i costi di produzione, il carburante» commenta Bertoldi che ieri è stato di nuovo incoronato «re della Sant'Orsola» all'unanimità.
Classe 1959, cresciuto nel comune che porta il nome della società cooperativa che dirige, un diploma di ragioniere in tasca, è figlio di un produttore agricolo. Siede sulla poltrona più importante di Sant'Orsola dal 2008. «La cosa che temo di più in questo quarto mandato? L'aumento dei costi. È un momento difficile, ma la nostra è una realtà solida. Abbiamo fatto una serie di investimenti (penso alla nuova sede, il villaggio dei piccoli frutti)».
I numeri parlano di una società che pare navigare in buone acque: «Un fatturato che segna un +21,5% rispetto al 2020, nonostante la stagione un po' complessa, viste le gelate che abbiamo avuto». Impossibile non parlare di questi due anni, fatti di pandemia, di lockdown e di limitazioni alla libertà di spostamento delle persone (che quindi consumano meno). «È vero che con la prima chiusura le cooperative di consumo hanno avuto un aumento delle entrate (il settore alimentare è quello andato meglio insieme al delivery) ma noi la botta dei lockdown l'abbiamo sentita, eccome. Poi nel 2021 siamo andati bene».
Il presidente Bertoldi ribadisce che la Sant'Orsola è leader in Italia nel settore dei piccoli frutti. «Abbiamo soci in Calabria e Sicilia e non riusciamo a coprire tutte le richieste. Contiamo in tutto 780 soci».
«Pur a fronte di un aumento dei costi complessivo pari all'11 per cento nel 2021, l'incremento del fatturato del settore caratteristico aziendale ha consentito di riservare ai soci una significativa remunerazione, cresciuta del 6,8 per cento rispetto al 2020. Ingente l'incremento del patrimonio netto aziendale passato da 8,6 milioni del 2019 ad oltre 13 nel 2021, aumento capace di sostenere gli investimenti che seguiranno e le previsioni a lungo termine elaborate dalla cooperativa, tese ad aumentare la produzione e la sua qualità. Assai consistente anche l'aumento del margine operativo lordo con conseguente forte rafforzamento della società, che ha voluto inserire in bilancio anche un utile, seppure contenuto, pari a 343.650 euro».
Intanto il mirtillo a residuo zero della Cooperativa ha ricevuto lunedì scorso a Milano il premio nazionale di «Prodotto dell'Anno 2022» per l'innovazione e per la sostenibilità, prestigioso riconoscimento decretato dalla scelta di un campione di 12.000 consumatori organizzato da ente terzo. «Il Mirtillo rz è frutto della costante e pluriennale attività di ricerca e sperimentazione praticata dal nucleo dedito al miglioramento costante dei frutti Sant'Orsola nel suo campo sperimentale e con la collaborazione dei soci». Dal canto loro, i consumatori sono sempre più esigenti, richiedono infatti sempre più qualità e sostenibilità dei frutti e nel loro confezionamento.