L'allarme: contadini rubano l'acqua dai tombini, nuovo richiamo del sindaco di Pergine
Le saracinesche delle condotte pubbliche sono state forzate in più punti. Oss Emer ricorda anche l'ordinanza che limita gli utilizzi del'acqua in questo periodo di penuria: «Invece ricevo spesso foto di piscine piene nei giardini, giardini verdissimi a fianco di altri secchi e ingialliti...»
TRENTINO E alla fine daremo più acqua ai «territori confinanti», l'annuncio di Fugatti e Tonina
PERGINE. Ancora a fine maggio, il sindaco Roberto Oss Emer aveva emanato un'ordinanza con la quale si vieta l'uso dell'acqua potabile per scopi non prettamente domestici; parimenti anche tutte le fontane pubbliche del territorio sono state chiuse, per preservare il più possibile "l'oro blu", vista la situazione di siccità sempre più preoccupante.
Ma, come ha svelato lo stesso sindaco, evidentemente qualcuno risparmia l'acqua del proprio contatore a scapito di quella delle fontane, dimostrando assenza di senso civico e, allo stesso tempo, abile furbizia: è emerso infatti, grazie anche a molte segnalazioni di diversi cittadini, come in più punti del perginese dei cittadini abbiano forzatamente riaperto le saracinesche delle fontane pubbliche per accaparrarsi scorte d'acqua per i più disparati usi, dall'innaffiare l'erba del giardino a quella di riempirsi la piscina.
«Credo sia ormai evidente a tutti - il commento di Oss Emer- che il problema acqua è globale e non dipende solo dalla vetustà o dalla manutenzione degli acquedotti. Basta leggere i giornali o guardare la televisione. Le scorse settimane, in anticipo rispetto agli altri comuni, avevo emesso un'ordinanza per limitare l'uso dell'acqua allo stretto indispensabile al di fuori dell'uso domestico ed era stata data indicazione ad AmAmbiente di non aprire o di chiudere le fontane. Abbiamo appurato che spesso qualche cittadino di propria iniziativa accede ai pozzetti che contengono i contatori e le saracinesche e riapre l'erogazione».
Il sindaco, confermando che l'ordinanza rimane ancora in vigore, ricorda che i tecnici hanno già provveduto a chiudere le saracinesche forzate: «Mi auguro che i cittadini osservino l'ordinanza - prosegue - perché il prossimo passo è l'istituzione dei razionamenti, come già avviene in altre zone del Trentino, in ore notturne. Le piogge delle ultime ore non risolvono la situazione, in montagna non c'è già più neve: se non ci armiamo tutti di senso civico e rispetto del bene di tutti, le misure da intraprendere non saranno piacevoli. Sarebbe grave dover operare razionamenti o chiusure ad orari dell'erogazione domestica a causa di chi si riempie le piscine o di chi apre gli impianti di irrigazione dei giardini privati la sera o la notte».
Il sindaco conferma poi di ricevere, da parte di molti cittadini, foto e segnalazioni di questi comportamenti contrari all'ordinanza ed al corretto vivere comune: «Ricevo spesso - aggiunge Oss Emer- foto di piscine piene nei giardini, giardini verdissimi a fianco di altri secchi e ingialliti. Ma le risposte che si ricevono sono solo che si preferisce pagare la multa, ma avere comunque la piscina piena».
Si ricorda dunque che l'ordinanza, nel concreto, ordina che sull'intero territorio l'acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali non venga utilizzata per usi non strettamente domestici (in particolare per il lavaggio di autoveicoli, per il lavaggio di spazi ed aree private, per il riempimento di piscine private e per ogni altro uso improprio che comporti prelievi anomali da acquedotto), ed anche per l'irrigazione di giardini ed orti privati, mentre per giardini e orti si prescrive l'uso di annaffiatoi manuali.Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni non annunciano ancora precipitazioni in grado di portare un po' di sollievo alle scorte idriche.