Spese condominiali folli: rate mensili fino a 900 euro
Il caso delle palazzine di via Spolverine: le famiglie sono anche scese in piazza dopo rincari che arrivano al 300%. Nel 2021 il condominio decise di affidare la gestione del calore ad una società del ramo
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PERGINE. Si può essere ostaggio delle spese condominiali? A quanto pare sì. È quanto sta accadendo ai condòmini delle palazzine di via Spolverine, per un totale di circa 50 famiglie fra proprietari ed affittuari.
Spese condominiali, denunciano alcuni rappresentanti delle famiglie, aumentate del 300%. Nel dettaglio, le famiglie spiegano che l'amministratore condominiale (non Itea ma uno studio della Vallagarina) avrebbe convocato un'assemblea straordinaria per discutere di questi aumenti solo su spinta dei condòmini una volta ricevute le rate anche di 900 euro mensili e senza la presenza di un revisore dei conti in modo da avere il doppio controllo sulle spese che determinano, di conseguenza, le rate: dopo un ricalcolo, spiegano, le cifre sono state abbassate a 800 euro, pur a fronte di un minore consumo rispetto all'anno precedente.
Importo al quale, ovviamente, vanno aggiunte tutte le altre spese (comprese luce e acqua) che una famiglia deve sostenere, in questi periodi di aumenti in ogni dove. «Io sono un proprietario - spiega un inquilino - e quindi dovrei assolvere solo alle spese condominiali. Ma un affittuario a quelle spese deve aggiungere il canone di locazione, e pertanto come potrebbe affrontare una spesa del genere? Una vedova pensionata come si può pensare riesca a soddisfare questi pagamenti, con la sola pensione di reversibilità?».
La scorsa settimana i condòmini sono anche letteralmente scesi in piazza, nella corte fra le strutture, per portare a conoscenza di tutti la situazione e chiedere aiuto. La colpa di questi aumenti, inizialmente, era stata attribuita da alcuni alla rete di teleriscaldamento. Ma non è così: i condòmini allacciati direttamente alla rete comunale di telecalore, infatti, hanno pagato addirittura meno rispetto all'anno scorso; chi invece ha scelto un altro mercato - le 50 famiglie di cui sopra - ora paga i rincari.
È successo infatti che con una delibera di assemblea del 2021, sotto l'amministrazione dello studio, il condominio decise di affidare la gestione del calore ad una società del ramo con diverse sedi e filiali nel nord Italia. Nel pomeriggio, da noi interpellata, AmAmbiente nella persona della sua presidente Manuela Seraglio Forti, spiegava il motivo per cui chi è allacciato alla rete comunale di telecalore ha pagato meno rispetto all'anno scorso: «A ottobre 2021 la bolletta del condominio ammontava a 13 mila euro più Iva; quest'anno, nello stesso periodo, a fronte di minori consumi ammontava invece a 7.300 euro più Iva. AmAmbiente ha inoltre deciso per il secondo semestre del 2022 di abbassare la tariffa del 30% grazie ai ricavi della vendita dell'energia elettrica prodotta proprio dall'impianto di trigenerazione. Rate condominiali così alte non sono dunque imputabili ai costi del teleriscaldamento». La rete di telecalore (teleriscaldamento e teleraffrescamento) di Pergine viene servita da un impianto di trigenerazione (si trova nel parco dell'ex ospedale psichiatrico, a monte dell'istituto Marie Curie, ndr) dotato di due caldaie a metano da 5 megawatt ciascuna, due cogeneratori alternativi a ciclo Otto da 1,5 megawatt elettrici ciascuno, un gruppo frigo ad assorbimento da 1,5 megawatt, un gruppo frigo a compressione da 1 megawatt e quattro serbatoi di accumulo di volume totale pari a 200 metri cubi. Alla rete sono collegati anche l'ospedale Villa Rosa, la chiesa parrocchiale e la canonica, l'istituto Marie Curie, le case di riposo, i padiglioni dell'ex ospedale psichiatrico, le due scuole elementari della città, il centro Kairos, la Comunità di Valle, il teatro, gli asili, la piscina, solo per citarne i principali.