Lago di Serraia, le alghe ancora in aumento: allarme per la fauna
Resta in vigore l'ordinanza del Comune di Baselga che vieta balneazione, esercizio di pesca e attività sportiva, anche per la presenza di sostanze tossiche per uomo e animali
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PINÉ. "Cinquanta sfumature di verde" (o forse di più): così appare in questi giorni il lago pinetano di Serraia - parafrasando il titolo di un noto libro - dove non accennano ad attenuarsi il vistoso fenomeno di eutrofizzazione algale e presenza di mucillagine che, da inizio settembre, interessa le sue acque. Intanto resta in vigore l'ordinanza che vieta balneazione, esercizio di pesca e attiviteà sportiva, anche per la presenza della "Microcystis aeruginosa" (alghe azzurre) cianobatterio tossico per uomo e animali.
Un fenomeno che, viste le alte temperature del periodo e il mancato ricambio nelle acque di Serraia (possibile solo con temporali o forti venti), potrebbe durare ancora diverse settimane.
«I cianobatteri della famiglia delle microcistine sono molto stabili e resistono alla degradazione chimica (idrolisi o ossidazione) - spiega in una nota il Comitato per la tutela dei laghi di Serraia e Piazze - il tempo di dimezzamento (tempo che serve a metà della tossina a degradarsi) è di 10 settimane in condizioni normali, ma batteri e tossina può persiste per mesi se rilasciata in bacini più freschi e bui».
Una situazione che rischia di lasciare gravi conseguenze sulla avifauna, le specie ittiche e le selvaggina che circonda il lago.
«Secondo uno studio europeo (ha coinvolto 94 centri di ricerca e 137 laghi in Europa) la temperatura dell'acqua può innescare meccanismi naturali che portano allo sviluppo dei vari ceppi di cianobatteri (la loro crescita aumenta rapidamente con la temperatura dell'acqua fino a 25 gradi, si stabilizza sui 28° ed è dannosa per i cianobatteri in acque superiori ai 33 gradi) - precisa il Comitato Laghi che sin qui ha raccolto 1.500 firme per richiedere interventi per la salvaguardia di Serraia - Alte temperature (legate ai cambiamenti climatici) tali da produrre effetti più negativi degli stessi nutrienti presenti nel lago.
I nutrienti hanno sicuramente un ruolo nella comparsa delle singole varianti di tossina, ma non sono tra la cause che influenzano la diversità delle tossine, con la produzione di cianobatteri più tossici. In laghi in zone più fresche (come Serraia) ogni incremento di temperatura (in estate e autunno) determina valori favorevoli allo sviluppo di cianobatteri».
«Ciò richiede massima attenzione verso ogni azione che influenza la temperatura del lago (anche il pompaggio d'acqua in profondità) - conclude il Comitato Laghi - Serve un'attività di studio e ricerca che non indaghi solo i flussi e maccanismi idraulici delle acque, ma valuti effetti su ecosistema, flora e fauna coinvolgendo altri centri di ricerca come Fondazione E. Mach e Muse».