La chiesa di Susà rischia di crollare: crepe nelle facciate, le messe all'auditorium Sant'Orsola
L’annuncio è venuto dal parroco, don Antonio Brugnara, alla processione del Corpus Domini: in estate celebrazioni in sacrestia
PERGINE. La chiesa parrocchiale di Susà, dedicata a san Floriano, è stata chiusa ed interdetta al pubblico, nei giorni scorsi, per pericolo crolli. Il provvedimento, adottato d'urgenza dopo alcuni pareri tecnici di ingegneri ed architetti e di concerto con i servizi dell'Arcidiocesi, è in vigore da subito ed è valido fino a data da destinarsi.
L'annuncio è stato dato dal parroco, don Antonio Brugnara, giovedì sera al termine della processione del Corpus Domini per le vie della città di Pergine: alla celebrazione infatti hanno partecipato e contribuito con l'animazione le varie parrocchie del perginese. Dopo la messa in chiesa parrocchiale a Pergine, la processione si è snodata per alcune vie nella zona ovest di Pergine, concludendosi nella chiesa del convento dei padri francescani: è stato qui, dopo l'ultima benedizione solenne, che il parroco ha invitato tutti a pensare alla comunità cristiana di Susà che, di punto in bianco, si è trovata senza più un luogo fisico, di pietre, nel quale ritrovarsi per la preghiera e per la celebrazione della messa settimanale.
Don Antonio ha anche annunciato che fino a metà giugno, la messa della domenica verrà celebrata nella sala riunioni del magazzino della cooperativa Sant'Orsola, mentre poi, al termine delle lezioni e la liberazione del piano terra delle classi della scuola, a piano terra della canonica.
Nel frattempo saranno le maestranze tecniche a muoversi all'interno dell'edificio sacro per capire come e dove intervenire. Il parroco ha spiegato che sono presenti diverse crepe sulle varie facciate della chiesa: sulla facciata con il portale d'ingresso e prospiciente la strada principale di ingresso al paese, sull'arco santo che ha in alcuni punti ceduto verso il basso, e soprattutto lungo tutta la parete che guarda il cimitero, a causa delle fondazioni piuttosto malferme. Una situazione quindi delicata che, in caso di eventi particolari o anche solo di particolari lavorazioni ad edifici vicini che potrebbero causare vibrazioni, ha portato alla decisione di chiudere l'edificio al pubblico.
La chiesa, nella sua attuale veste, risale agli anni 1861-1870, quando venne riedificata completamente sulle fondazioni della precedente chiesa risalente alla fine del Cinquecento. Il disegno del progetto fu realizzato nel 1861 da Leopoldo Claricini, mentre l'esecuzione dell'edificio fu presa in carico dai maestri muratori Domenico Valentini e Paolo Oss di Trento. Si iniziò con la demolizione della vecchia chiesa (ad eccezione del campanile, che infatti risulta nascosto dall'imponente chiesa e nascosto quasi alla vista) e la realizzazione delle fondamenta nell'estate del 1863.
Non è la prima volta, tuttavia, che alla chiesa di Susà sono accorsi problemi di natura statica: nel 1888, quindi pochi anni dopo la conclusione della costruzione, cadde parte della volta, e fu perciò necessario operare dei lavori di ristrutturazione.
A seguito di quell'evento, vennero anche inserite delle catene tiranti, che tuttavia ora, dopo oltre un secolo, hanno completamente perso la loro funzione per cui erano state pensate.