Feste Medievali di Pergine: un successo di pubblico, ma non fra i perginesi
Il presidente della Pro Loco, Paolo Stefani: c’erano tanti turisti, ma i paesani non si sono visti. Anche per la «concorrenza» della sagra di Susà
PERGINE. Bissato e superato, secondo gli organizzatori, il successo dell'anno scorso delle Feste medievali di Pergine, conclusesi ieri sera. Gli organizzatori parlano di circa 12mila ingressi nei tre giorni (l'anno scorso furono 9 mila), con le serate a farla da padrona anche grazie alla riduzione del costo del biglietto, dopo le ore 18, e gli spettacoli.
Per la seconda volta, a fare un salto indietro nel tempo di sette secoli è stato il parco Tre Castagni, dove i volontari della Pro Loco, fautori delle feste fin dal 2006, hanno ricreato l'ambientazione del tempo con l'arena per le giostre dei cavalli ed una tipica cittadella con tende, giullari, armigeri ed artigiani.
Il meteo è stato più che clemente, tanto che con il grande caldo pomeridiano si è arrivati a ridurre le esibizioni: la frescura serale invece ha favorito un grande ripopolamento del parco, sia per la partecipazione agli spettacoli (sia storici che musicali, oltre che ad effetto come i giochi con il fuoco) che per la partecipazione ai diversi ristori preparati in due distinti punti del parco.
Molto seguiti in particolare i giochi con i cavalli e la rievocazione dell'assalto al castello, ma anche per i più piccoli gli spettacoli con i giullari e quelli di falconeria.
Il presidente della Pro Loco perginese, Paolo Stefani, ancora a caldo prima della chiusura di tutti gli eventi di ieri non ha voluto sbilanciarsi parlando di numeri esatti ma si è detto soddisfatto: «Di primo acchito tuttavia - ha spiegato - l'impressione era di un afflusso superiore rispetto all'anno scorso. Possiamo sicuramente parlare di un ottimo risultato, il programma era molto più ricco rispetto al 2023 ed anche i gruppi partecipanti sono rimasti soddisfatti. Gli spettacoli erano assolutamente godibili: insomma, chi è salito al parco è rimasto sicuramente contento».
Stefani ne approfitta anche per togliersi un sassolino dalle scarpe. Se è vero infatti che di successo si può parlare anche per questa edizione, sicuramente lo si deve soprattutto ai turisti ospiti in Valsugana ed a persone venute appositamente da fuori: «Sono stati pochi i perginesi - le parole di Stefani - che hanno voluto approfittare di salire al parco. Questo spiace, perché le feste medievali sono comunque una manifestazione di Pergine a Pergine, anche se non più in centro città».
Come l'anno scorso infatti l'ingresso al parco per le feste era a pagamento, ed era stato anche "razionalizzato", per così dire, il tariffario: un residente a Pergine doveva pagare 5 euro (residenti in Valsugana o turisti avevano tariffe diverse), mentre dopo le 18 come ingresso serale tutti pagavano indistintamente 5 euro ed i bambini fino a 5 anni entravano gratuitamente.
Per i perginesi può sicuramente aver avuto effetto attrattivo la festa "En dei volti de Susà", nella frazione più popolosa di Pergine: in contemporanea con le Feste medievali (come l'anno scorso) il centro storico del paese si è animato di migliaia di persone che hanno approfittato dei vari punti ristoro allestiti e dell'animazione per grandi e piccoli.