L'Asuc di Pergine al voto, ma si teme che non ci sia il quorum del 30%: «Venite tutti a votare»
Hanno diritto al voto 6.800 cittadini, ma in molti non conoscono gli Usi Civici. Che hanno pure la proprietà delle piste della Panarotta
PERGINE. Domani, 29 settembre, dalle 8 alle 22, sarà aperto il seggio a piano terra della filanda (piazza Gavazzi) dove sono chiamati al voto tutti i residenti, uomini e donne, dal almeno 10 anni nel comune catastale di Pergine (che si può racchiudere all'interno di un anello che comprende la frazione di Fornaci, via Campilonghi, via Paganella, via Bellini, via Regesnburger, via Dolomiti, via Caduti, la prima parte della Strada del Mani, via Lagorai fino ai magazzini della coop Sant'Orsola, il Busneck, le frazioni di Zivignago, Fontanabotte, Assizzi, Masetti, Valderban, e via Molin del Palù, oltre ovviamente a tutto il centro di Pergine).
Gli elettori sono circa 6.800, mentre i candidati resisi disponibili sono 14: Luca Andreatta, Matteo Anderle, Tarcisio Ballerin, Michele Betti, Andrea Facchinelli, Paolo Facchini, Paolo Faletti, Gabriele Filippi, Mauro Fruet, Claudia Marchiori, Andrea Moser, Marcello Pallaoro, Sergio Paoli e Stefano Stelzer.
In questi giorni, nelle bussole degli aventi diritto, stanno arrivando delle buste per invitare al voto, e spiegare cos'è, cosa ha fatto e cosa sta facendo l'Asuc di Pergine; oggi al mercato c'è stato anche uno stand informativo.
Il presidente uscente, Gino Froner si sta spendendo molto per evitare che la soglia del quorum al 30% vanifichi gli sforzi del quinquennio in conclusione, col rischio di dover indire nuove elezioni a breve.
Presidente Froner, iniziamo chiarendo per chi non la conoscesse: cos'è l'Asuc?
«È l'amministrazione della proprietà collettiva dei residenti nel comune catastale di Pergine. La proprietà è composta da circa 340 ettari di bosco, 40 ettari di pascolo, una malga e un ristorante. Questi beni vengono gestiti, per conto dei cittadini, da un comitato di 5 membri, in carica 5 anni, che si incarica di vendere il legname maturato con apposite aste, di emettere i bandi di assegnazione quinquennale della gestione della malga e del ristorante, nonché dell'affitto quinquennale verso la società che dovrebbe gestire la stazione sciistica le cui piste gravano sui pascoli dell'Asuc».
Come vengono usati gli introiti della gestione?
«Detratte le spese generali, i ricavati dalla vendita del legname e dagli affitti vengono investiti per la manutenzione strade, degli immobili e soprattutto per la salvaguardia del territorio dal punto di vista ecologico, idrogeologico e culturale per la vita dei censiti secondo l'antico detto "che ognuno debba soddisfare le più elementari necessità della vita"».
In questi ultimi cinque anni è stato fatto un grosso lavoro nei boschi a causa di Vaia.
«Per quanto riguarda il legname, sono stati recuperati 10.500 metri cubi di schianti, e 5 mila metri cubi di alberi colpiti poi dal bostrico. Mettendo tutto insieme, è una quantità pari a 500 autotreni carichi. L'emergenza bostrico non è ancora finita, abbiamo appena iniziato la lavorazione di un nuovo lotto».
Si accennava alla Panarotta.
«In Panarotta le piste sono di proprietà dell'Asuc, attendiamo l'esito del bando di Trentino Sviluppo per capire le prospettive del comprensorio sciistico. La malga da monticazione lavora bene, nel quinquennio abbiamo acquistato anche una yogurtiera professionale per il caseificio. Per il ristorante pure sono stati fatti investimenti come la termocucina, l'isolazione di una parete, il consolidamento della rampa di accesso e del piazzale. Purtroppo al nuovo comitato spetterà il compito di indire un nuovo bando per cercare un gestore, dopo che Giorgio Eccel ci ha comunicato la sua rinuncia. Fino a fine novembre la ristomalga rimarrà comunque aperta. È un presidio fondamentale sulla montagna, pare ci siano già persone interessate».
Un ultimo appello in vista del voto.
«Votate chi ritenete più opportuno, ma soprattutto andate a votare per evitare di rimanere sotto il quorum del 30%, che vorrebbe dire rifare ulteriori votazioni entro 4 mesi».