Il dolore / Pergine

Scomparsa di Paolo Alverà, le parole della compagna: “Come faccio a non averti più al mio fianco?”

Il dolore per l’improvvisa morte del 58enne, avvenuta venerdì mentre si trovava in bici, fra Levico e Tenna. Aveva appena cambiato la gomma di una ruota della sua bici, dopo una foratura, e si è accasciato al suolo, esanime. Il funerale verrà celebrato martedì 7 gennaio, alle 14.30 in chiesa a Pergine

LEVICO Muore in bici per un infarto Paolo Alverà
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PERGINE. È grande la commozione, non solo a Pergine ma in tutto il Trentino ed anche oltre, per la notizia della tragica quanto improvvisa scomparsa di Paolo Alverà, 58 anni, avvenuta venerdì mentre si trovava in bici, fra Levico e Tenna. Aveva appena cambiato la gomma di una ruota della sua bici, dopo una foratura, e si è accasciato al suolo, esanime.

Il funerale verrà celebrato martedì 7 gennaio, alle 14.30 in chiesa a Pergine: la salma, dalla cappella della casa di riposo di Levico, arriverà al cimitero di Pergine nella giornata odierna. Strazianti le poche parole che la compagna Daniela ha affidato ai social: «Senza avvertire nessuno hai deciso di pedalare altrove, dove regna il silenzio. Ma con la tua solarità porterai risultati anche lassù, ciao amore mio. Dimmi da lassù... Come faccio a non averti più a fianco... Trova il modo di dirmelo per favore...».

Al dolore della sua famiglia, quello dei figli Marco, Emma ed Angelica, si unisce anche quello della grande famiglia della polisportiva Oltrefersina, per la quale nel 2015 Alverà aveva fondato la scuola di mountain bike e che oggi vede una ventina di maestri istruttori, oltre 150 bambini e ragazzi iscritti ogni anno e 23 agonisti.

Un ricordo arriva dalla società dell'Hockey Pergine: «Siamo profondamente addolorati per l'improvvisa scomparsa di Paolo Alverà. Ex giocatore, tifoso appassionato e storico autista dei nostri Ultras Perzen, Paolo ha sempre dimostrato un amore infinito per la nostra squadra e per la nostra comunità. La sua presenza sarà sempre ricordata con affetto e gratitudine. In questo momento ci uniamo al dolore della sua famiglia e dei suoi cari, sperando che possano trovare forza e conforto nei ricordi di un uomo che ha dato tanto alla nostra realtà. Ciao Paolo, ci mancherai tantissimo».

Pure la società dei velocisti su ghiaccio di Pergine ricorda Alverà: «Siamo profondamente addolorati per l'improvvisa scomparsa di Paolo Alverà, figura storica e indimenticabile del nostro sport. Ci stringiamo con affetto alla sua famiglia e ai suoi cari, condividendo con loro il dolore per questa perdita immensa».

Si è spento praticando la sua più grande passione, ma l'entusiasmo che Alverà metteva in ogni cosa non si fermerà, le ruote della sua bici continueranno a girare, coinvolgendo tanti giovani nella mountain bike, uno sport che ha "rapito" lo stesso Alverà che dieci anni fa, in un'intervista, diceva che provava divertimento a pedalare, perché gli piaceva e lo faceva star bene: «Le fatiche quotidiane non mi pesano e mi diverto ancora come quando avevo vent'anni», diceva.

Bastava guardarlo negli occhi per capire che era proprio così. E poi ancora, per un altro giornale, diceva: «Grazie all'energia che i miei figli mi trasmettono e il supporto morale che i miei genitori mi hanno sempre dato, ho trovato il modo di riuscire nello sport in modo sempre sereno e costruttivo, sia per me stesso, sia per i miei figli e non per ultimi per i ragazzi che alleno e seguo, trasmettendo loro la filosofia che lo sport è un grande insegnamento di vita, rigore e rispetto per se stessi, la propria salute e gli altri».

Insegnamenti che, senza dubbio, continueranno a rimanere ben presenti in tutti quelli che lo hanno incrociato.

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