Ferrovia della Valsugana chiusa un anno: timori fra commercianti e residenti dell’Alta Valsugana
In contemporanea, sarà chiusa per un mega cantiere anche la galleria dei Crozi verso Pergine, si teme il collasso e il Pd attacca: «Nessuna informazione, nessun piano di intervento, poche corse di bus»
ELETTRIFICAZIONE Valsugana, fra pochi giorni la chiusura di un anno
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NOVITÀ È arrivato il primo dei tredici nuovi treni elettrici
PERGINE. Timori e perplessità sull'interruzione della ferrovia della Valsugana, modalità dei servizi sostitutivi e inevitabili disagi che deriveranno dalla prossima chiusura della tratta tra Trento e Borgo (44 km) per gli interventi di elettrificazione e rinnovo del materiale rotabile. Quasi 300 persone hanno partecipato venerdì sera al centro #Kairos di Pergine all'incontro voluto per conoscere dettagli e tempistiche dell'intervento condotto da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), che dal prossimo 23 febbraio prevede la completa chiusura della ferrovia almeno sino a fine dicembre (oltre 10 mesi).
Un'interruzione, come è stato evidenziato nel corso dell'incontro, che potrebbe coincidere con il contemporaneo avvio dei lavori alla galleria dei "Crozi" sulla Ss 47 della Valsugana.
Dopo il saluto iniziale del segretario comunale del Pd Mirko Casagrande e dell'esponente locale di Allenza Verdi e Sinistra Roberto Calzà (forze politiche che hanno promosso la serata), sono stati i rappresentanti del Comitato mobilità sostenibile trentino Ezio Viglietti e Italo Piffer a fornire chiarimenti e precisazioni sull'intervento.
«I costi dell'elettrificazione del 1° lotto (Trento-Borgo) ammontano a 60 milioni di euro, con 81,7 milioni a carico della Provincia e 51,1 milioni euro di Trenitalia per l'acquisto di nuovo materiale rotabile - ha spiegato il Comitato -. L'acquisto dei nuovi treni (13 mezzi di cui 4 ibridi) garantiranno più posti (305 a sedere e 500 in piedi), ma la lunga chiusura comporterà notevoli disagi per pendolari, studenti e persone fragili. Interruzione non del tutto giustificata, attuata senza adeguate informazioni e con tante incertezze sui servizi sostitutivi».
I consiglieri provinciali Paolo Zanella (Pd) e Lucia Coppola (Allenza Verdi e Sinistra) hanno ricordato i loro documenti (interrogazioni e mozioni) presentati sul tema, ma anche le risposte parziale avute da giunta e servizi provinciali.
«Speriamo di ricevere chiarimenti e risposte più precise nella discussione delle question-time della prossima settimana in consiglio provinciale - ha spiegato Paolo Zanella -. È urgente giungere a un "Piano provinciale per la mobilità sostenibile" per avere un quadro preciso dell'intera rete ferroviaria trentina, favorendo la sua implementazione, nuovi servizi e opportunità alternative al trasporto su gomma».
Tanti i consiglieri comunali di Pergine in sala (Marina Taffara, Giuseppe Facchini, Carla Zanella ma anche i rappresentanti di maggioranza Alberto Frisanco e Alessandro Merlini) con il contribuito agli amministratori locali affidato al sindaco di Tenna Marco Nicolò Perinelli.
«Tante le promesse e le ipotesi avanzate dalla Provincia per migliorare la viabilità in Alta Valsugana (tunnel di Tenna, arretramento della statale 47, ciclopedonale) - ha spiegato il sindaco Perinelli - ma pochi gli interventi avviati. Oggi solo il 7% dei pendolari usa la ferrovia (potrebbe salire al 17% con elettrificazione e nuovi treni), ma la mobilità sostenibile può essere veicolo di promozione e turismo sostenibile».
Manuela Stenghel di Caldonazzo della Consulta provinciale degli studenti, ha spiegato con dati e percentuali le difficoltà nel raggiungere le sedi scolastiche del capoluogo (tra cambi obbligatori, ritardi, e affollamento) e il dibattito ha messo in luce le difficoltà nel trasporto ferroviario delle persone con disabilità (costrette alla prenotazione) e l'invito a rivedere programmazione e politiche della mobilità alle nuove amministrazioni comunali elette il prossimo maggio.
Oggi in Consiglio Provinciale Zanella ha proposto una interrogazione a risposta diretta (“question time”), ma non è soddisfatto della risposta: «Il Presidente Fugatti, rispondendo alla mia interrogazione in Aula, ha di fatto confermato che ad oggi non esiste un piano di comunicazione per informare gli utenti della ferrovia della Valsugana della sospensione del trasporto tra Trento e Borgo Valsugana est, che avverrà il 22 febbraio per almeno 10 mesi, e della contemporanea parziale chiusura della galleria Crozi 1.
Oltre a non aver ancora avviato nessuna campagna informativa, non sono state pensate nemmeno soluzioni per ridurre il traffico (implementazione smart working nel pubblico, sfasamento orari ingresso al lavoro, promozione car pooling…) e per compensare efficacemente l'assenza di trasporto pubblico su ferro. Dal capitolato di affidamento del servizio sostitutivo, infatti, si evince che dagli attuali 26 treni per direzione di marcia da 150 posti (16 fino a Bassano, gli altri fino a Borgo est), si passerà a sole 14 autobus da circa 50 posti per senso di marcia (ci si auspica almeno che nelle ore di punte ve ne sia più di uno…).
In Alto Adige, per affrontare la sospensione tra Bressanone e Brunico della ferrovia per la realizzazione della variante della val di Riga, sono state programmate 32 corse sostitutive per senso di marcia ed è stata avviata una massiccia campagna di comunicazione per tempo. Altra Provincia, altra attenzione al trasporto pubblico extraurbano. Per fortuna che la Giunta Fugatti era quella attenta alle valli!» chiosa il consigliere del PD.