Piscina di Pergine, la parte interna chiusa per lavori per tutta l'estate: dall’1 giugno via al mega-cantiere
Sconcerto fra la clientela, e anche alla Rari Nantes: «Spostiamo le attività a Levico e Borgo, ma perderemo utenti che sarà difficile recuperare»
PERGINE. Niente nuotate nella vasca interna, niente saune e bagni turchi nella spa, niente corsi per bimbi o spinning nella vasca più piccola, niente tuffi né bagni di sole nel lido esterno. Gli amanti dell'acqua dovranno fare a meno della piscina comunale per tutta la prossima estate: più precisamente per quattro mesi, dal 1° giugno al 30 settembre. In questo periodo, infatti, saranno effettuati i lavori di efficientamento energetico per i quali il Comune di Pergine ha ottenuto 530mila euro attraverso il bando nazionale "Sport e periferie", su un costo totale di circa 1 milione di euro.
Saranno rifatti cappotto e copertura della piscina, sostituiti i serramenti e le vetrate, installati nuovi pannelli fotovoltaici e solari, montato un sistema di illuminazione a led. Fin qui, le cose positive. Ma la piscina comunale di Pergine, realizzata a metà degli anni '80 e per molto tempo al centro di ragionamenti su un possibile spostamento presso il polo sportivo della Costa di Vigalzano, tra il 2021 e 2022 aveva già registrato una chiusura di 17 mesi per interventi di risanamento e riqualificazione (costati oltre 810 mila euro). Logico quindi che le voci di una nuova sospensione dell'attività abbiano suscitato un po' di sconcerto in chi utilizza regolarmente l'impianto sportivo e nelle famiglie che in estate approfittano dell'apertura esterna per far divertire i bambini.
Ma anche nella Rari Nantes Valsugana, società che ha in gestione il centro natatorio fino a marzo 2028, qualche preoccupazione c'è. Il direttore Daniele Armelao spiega: «Siamo molto contenti che l'amministrazione comunale investa per migliorare la struttura, ma non lo siamo di dover chiudere. Purtroppo, però, non ci sono alternative. Quando c'è un cantiere, i vincoli normativi a cui un gestore deve adeguarsi sono rigidissimi. In più, se aprissimo anche solo il lido esterno, avremmo situazioni di pericolosa promiscuità con mezzi pesanti, polvere delle lavorazioni, eccetera, e non avremmo a disposizione servizi igienici e spogliatoi. I lavori devono essere fatti in estate e il periodo di intervento è stato concordato col Comune, considerando che è la stagione in cui vengono registrati meno presenze».
Accessi che sono 65mila all'anno: davvero tanti: «Abbiamo clienti da Alta Valsugana, Trento, Mezzolombardo, Pinè, Valle di Cembra. Cercheremo di dirottarli sugli altri due impianti che abbiamo in gestione. Gli abbonati di Pergine potranno recarsi senza alcun sovrapprezzo negli impianti di Levico Terme e Borgo Valsugana, dove i biglietti d'ingresso costano di più. Sposteremo su Levico i corsi di fitness e di nuoto, con gli orari di apertura di quell'impianto, che non ha lido esterno, mentre a Borgo vedremo di ampliare di un'ora l'apertura della piscina all'aperto, che di solito avviene alle 10, anticipandola alle 9. Per fortuna, comunque, ci sono i laghi vicini e le famiglie potranno trovare un'alternativa per l'estate sulle spiagge locali».
Ma Rari Nantes mette in conto una perdita di clientela che, secondo il direttore, sarà complicato recuperare, mentre altri sacrifici riguardano parte del personale, che verrà posta in cassa integrazione per i 4 mesi di chiusura di Pergine. Probabilmente, a causa di tutto ciò, il Comune praticherà uno sconto sul canone di affitto (come fatto durante la precedente chiusura) che la società versa mensilmente. Società che ha ottenuto da poco la certificazione pari opportunità e che, per i lavori in programma, ha messo a disposizione del Comune un architetto e tre operai.