Giustizia

Minaccia e “stalkerizza” il fratello, condannata: dovrà pagare 7.000 euro

Gli episodi contestati alla donna, all'ex fidanzato e al figlio di lei sono numerosi. Ci sono state minacce di morte («Ti mangio il cuore», «Ti butto giù dalle scale»), frasi razziste pronunciate contro i bambini della coppia vittima di stalking, azioni di cattivo gusto come esporre sulla finestra un annuncio funebre

PERGINE. Le scale di casa cosparse di olio, uova e patate tirate contro l'auto: non si è trattato di semplici dispetti, ma veri e propri atti persecutori che hanno cagionato nelle vittime stati di ansia e di apprensione. Ancor più grave è il fatto che a compiere queste azioni sia stata una sorella nei confronti del fratello e della cognata. Succede a Pergine Valsugana. Le incomprensioni tra familiari, generate forse da invidie, hanno messo a dura prova la convivenza nello stesso "quartiere".

La situazione, che si trascina dall'estate 2020, è arrivata ad una svolta: la donna, 52 anni, accusata di perseguitare il fratello, è stata condannata ad un anno; la stessa pena è stata decisa per il figlio, 33 anni, pure accusato di stalking, mentre l'ex compagno di lei è stato riconosciuto responsabile del reato di minacce e condannato al pagamento di una multa di 250 euro.

«Questa sentenza porta un po' di serenità alle parti offese - spiega l'avvocato Claudio Tasin, che ha rappresentato in aula la coppia vittima dei comportamenti persecutori - Ci aspettiamo che tale decisione del giudice porti alla ragione l'imputata, affinché tali comportamenti possano cessare definitivamente. E ci auguriamo che decida di sciogliere la comunione ereditaria in modo che il mio assistito possa acquisire la quota di lei».

C'è infatti un ulteriore ostacolo alle evidenti incomprensioni caratteriali della sorella e del fratello. Si tratta dell'appartamento ereditato dai genitori ed in cui abita ora la donna: il fratello, che sta nell'abitazione di sua proprietà che si trova nello stesso edificio, pur di tornare a vivere in serenità e di tenere lontano la sorella, ha manifestato l'intenzione di acquistare anche la quota di lei pari al 50% del valore.

Gli episodi contestati alla donna, all'ex fidanzato e al figlio di lei sono numerosi. Ci sono state minacce di morte («Ti mangio il cuore», «Ti butto giù dalle scale»), frasi razziste pronunciate contro i bambini della coppia vittima di stalking, azioni di cattivo gusto come esporre sulla finestra un annuncio funebre. La donna, che per un periodo ha avuto il divieto di avvicinamento alla coppia, è accusata anche di aver piazzato sul davanzale una telecamere puntata verso il cortile, di abbandonare i rifiuti nelle parti comuni, di fare il dito medio al fratello e alla cognata.

Questi ultimi si sono costituiti parte civile chiedendo un risarcimento per il danno patrimoniale e non patrimoniale di 100mila euro, evidenziando che uno dei loro figli proprio a causa di questa "guerra familiare" è in cura da uno psicoterapeuta.

La giudice Claudia Miori ha valutato in 7mila euro il risarcimento complessivo, oltre al pagamento da parte degli imputati delle spese processuali. Le continue denunce e controdenunce tra fratello e sorella hanno generato anche un altro filone di indagine, per abbandono di minore: la donna aveva chiamato la polizia locale segnalando che i nipoti, che all'epoca erano alle elementari, si trovavano soli in casa. In realtà, come è stato appurato nel corso del procedimento, era una vicina a sorvegliarli, anche a "distanza" dato che quel pomeriggio, più volte, si era recata dalla sua abitazione a quella in cui erano i bambini. L'imputata, assistita dall'avvocato Tasin, è stata assolta il mese scorso dall'accusa di abbandono di minori.