In piena estate il rifugio più bello rimane chiuso

di Roberto Vivaldelli

La stagione turistica estiva per i rifugi del Trentino si è aperta lo scorso 20 giugno. O almeno dovrebbe essere così. Già, perché quando mancano pochi giorni ad agosto, il rifugio «Marchetti» del Monte Stivo, una delle mete più suggestive e paesaggisticamente affascinanti della catena montuosa che sovrasta Arco e la piana dell'Alto Garda, è tuttora chiuso. Pochissime le chance per gli escursionisti di vederlo aperto nel prossimo futuro. 

Se da parte della Sat di Trento tutto tace, gli amanti della montagna cominciano a protestare animosamente, anche per mezzo dei social network , dove chiedono legittime spiegazioni di questa chiusura forzata. «Come è possibile che il rifugio sia chiuso a luglio?» si domanda la maggior parte degli utenti ed escursionisti. «E' in forse anche la stagione invernale?» un'altra domanda ricorrente a cui nessuno, fino a questo momento, ha voluto dare una risposta concreta.
Dopo che la protesta ha cominciato a dilagare sul web, arriva ora anche un'interrogazione del consigliere provinciale Claudio Civettini («Civica Trentina»), che pone grosso modo i medesimi quesiti: «In tempi di crisi - scrive Civettini - ogni colposa omissione, dal punto di vista turistico/operativo, è considerabile un attentato alla tenuta occupazionale e al corretto esercizio delle funzioni che anche un rifugio, può generare e dare alla collettività trentina.

Il riferimento è allo storico rifugio "Marchetti" del Monte Stivo, che oggi ci è segnalato ingloriosamente chiuso ai servizi di ospitalità, ristoro e sicurezza. Inutile rincorrere le beghe che possono aver portato a questa situazione, poiché in un momento positivo per tali strutture di alta montagna, dopo la crisi del 2014 per l'alta piovosità, è inaccettabile che sia in atto una chiusura imposta, per ragioni di gestione, in piena stagione estiva. Infatti, crediamo opportuno che se dovessero perdurare tali situazioni, Trentino Sviluppo o la Provincia abbiano il diritto di intervenire per assicurare a tutti la possibilità di avere ristoro, soccorso o quant'altro in quota, anche sul Monte Stivo». 

La storia è nota. Dopo che lo scorso anno la Sat Centrale inviò la disdetta a Matteo Calzà, gestore del rifugio per cinque anni, ci fu un bando vinto dalla coppia lagarina formata da Renzo Vicentini e Chiara Locatelli, i quali, tuttavia, decisero di rinunciare alla gestione della struttura. Le motivazioni che si celano dietro a tutto questo sono ovviamente di carattere economico. «Un peccato mortale - osserva il sindaco di Arco Alessandro Betta - ci domandiamo quali siano gli scenari futuri. Per quanto riguarda l'amministrazione comunale, in realtà ad oggi non ci è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale».

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