Gli italiani (ri)amano il Garda trentino
Una stagione spettacolare per il turismo altogardesano, se non fosse che il confronto con lo scorso anno è dei più facili, vista la differenza tra la piovosa estate 2014 e quella 2015 fino a qui calda e solare.
Le variazioni dei flussi turistici (periodo gennaio-luglio) sono importanti. Il raffronto con il 2014 impietoso: +5.0% le presenze alberghiere; +3,6% quelle extralberghiere, per un totale di +4,5%; 1.757.594 pernottamenti (= presenze) registrati. Di questi 1.442.579 sono stranieri e 315.015 italiani.
La crescita degli italiani negli hotel è esponenziale: +22,1%, mentre gli stranieri meno, +2,4%; nei campeggi italiani a +1,5% e stranieri a +4,2%.
«Ci sono diversi fattori da tenere presente - spiega il presidente di InGarda, Marco Benedetti - non solo il bel tempo: c’è anche l’instabilità del Mediterraneo per cui registriamo un incremento degli italiani la cui presenza cresce in doppia cifra, 11,1%, dopo anni di calo costante del 2 o 3%. Tanti arrivi e meno presenze, vuol dire che si fermano poco ma comunque che frequentano il lago. Il mondo germanofono intanto tiene molto bene. Vogliamo attendere i dati del commercio per capire se è veramente una stagione coi fiocchi».
Interessante notare che tra gli italiani sono in testa i lombardi con quasi 60 mila presenze, seguiti a distanza da veneti, emilo-romagnoli e, attenzione, dai trentini e altoatesini con poco meno di 27 mila presenze.
Tra gli stranieri a fare la parte del leone, come sempre, la Germania, dalla quale provengono quasi la metà dei turisti con il 44,89%: i pernottamenti dei tedeschi sono cresciuti da 746 mila a 788 mila con un saldo positivo del 5,7%. Seguono a grande distanza gli inglesi che, con 123 mila presenze, coprono una fetta di mercato del 7,05% e fanno registrare un incremento del 5,1%. Quindi gli austriaci con una quota del 5,72%; olandesi 3,05%; svizzeri 2,6%; cechi 2,41%. In questo raffronto dal segno positivo vanno annotate i saldi negativi: gli irlandesi sono calati del 13%, i russi del 19%, i coreani del 51% e gli ungheresi dell’11%.
Riva del Garda raccoglie metà di tutti i posti letto venduti nel Garda trentino con il 50,2% di presenze; un quarto Nago Torbole con il 24 % e poi Arco, 21,6%; Tenno 2,2% e Dro e Drena assieme, 2,1%.
A Riva del Garda presenze a quota 881 mila, in aumento del 6,7% trainate soprattutto dall’alberghiero che segna un +8,8%. Le presenze a Nago Torbole sono state 421 mila in crescita dell’1,8% (+1,5% negli hotel e +2,5% nei campeggi).
Da segnalare ad Arco un calo delle presenze alberghiere -0,3% confortato da un +4,7% nell’extraalberghiero per un saldo positivo di 3,4%. Anche a Tenno calo nelle presenze alberghiere -7,1% compensato da un +3,4% in quelle esxtralberghiere. Il saldo è a +1,1%. Dro e Drena non sorridono per le presenze negli hotel, -3,6% mentre un leggero incremento nell’extralberghiero con un +0,5