Agenzia delle Entrate, sede rivana non e più è tra quelle da chiudere
La notizia non ha ancora il carattere dell’ufficialità - nel senso che le autorità locali ieri sera non avevano ricevuto comunicazioni in tal senso da Roma - ma a meno di clamorose sviste da parte dei funzionari capitolini, appare vera quanto importante per l’Alto Garda.
Nel piano di chiusura degli Uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, consegnato nella sua ultima e si spera definitiva versione lunedì sera alle organizzazioni sindacali nazionali durante la prevista riunione a Roma, non figura più la sede di Riva tra quelle destinate ad essere chiuse e neppure tra quelle che verranno ridimensioante trasformandosi in semplici sportelli.
È stato proprio il sindacato, in questo caso la segreteria regionale della Flp (Federazione lavoratori pubblici) a dare l’annuncio ieri sera.
«Con immenso piacere e soddisfazione - diceva il segretario trentino Giuseppe Vetrone - segnaliamo che non sono state previste soppressioni di Uffici territoriali del Trentino e dell’Alto Adige» e che quindi la sede rivana, nello storico palazzo all’ex convento di viale San Francesco (anche se l’ingresso in realtà è su viale delle Magnolie) potrà continuare a fare il suo lavoro, servendo un bacino d’utenza di oltre 50 mila persone.
«Ciò ci può far affermare con grande soddisfazione - prosegue Vetrone - che finalmente si può mettere un punto fermo sull’attività dell’Agenzia delle Entrate nel comprensorio di Riva del Garda. Attività che interessa soprattutto l’utenza ed il contribuente che non dovrà affrontare il peso di spostamenti e viaggi verso altri Uffici territoriali o addirittura verso Trento. Inoltre, pone tutti i colleghi degli Uffici territoriali in una condizione di maggiore serenità e sicurezza per il proprio futuro lavorativo. Cosa non da poco».
Si raccolgono i frutti di una mobilitazione che ha coinvolto i sindacati (in prima linea con Vetrone della Flp anche Luigi Diaspro della Fp-Cgil e Giuseppe Pallanch per Cisl-Fp), le amministrazioni comunali, i consiglieri, e tremila cittadini che hanno firmato la petizione a favore della permanenza degli uffici a Riva, in grado di fornire copertura anche per i residenti di Malcesine e Limone.
Non è chiaro quale sia stata la chiave di volta della vicenda. Sembrava indispensabile che l’Agenzia delle Entrate dovesse essere alleggerita dei canoni di locazione dei volumi occupati - in tal senso si stava muovendo la politica, sia pur con i suoi tempi - e non è dato sapere, in questo momento, se la svolta sia riconducibile anche a questo tipo di soluzione.
Anche il sindaco di Riva, appresa la notizia ieri sera poco prima di andare in consiglio comunale, preferiva essere prudente: «Sto cercando il provvedimento ufficiale dell’Agenzia delle Entrate perché l’esperienza mi dice che le carte vanno lette fino in fondo - commenta Adalberto Mosaner - se così fosse comunque, si tratterebbe di un passo in avanti molto importante nell’ottica del mantenimento sul territorio di un servizio essenziale per i cittadini. In Conferenza dei sindaci ne abbiamo discusso più volte - ricorda Mosaner - spero che adesso le altre amministrazioni formalizzino la loro adesione al piano di partecipazione delle spese».