Varone sforna polenta da 553 anni In 1700 alla «Quattro passi...»

di Davide Pivetti

Un giorno all’anno Varone diventa luogo di incontro per la gente di tutto l’Alto Garda e, spesso, anche delle valli limitrofe. Cosa che accade da decenni con l’attuale formula di «Polenta e mortadella», la tradizionalissima e stracittadina manifestazione organizzata dal Comitato omonimo, con in più una particolarità che rende unica nel suo genere questa iniziativa: quante sono, infatti, le manifestazioni popolari che possono vantare oltre 500 anni di storia.

È possibile risalire al dicembre del lontano 1708, quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di cui godeva le rendite, conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta».

L’usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell’Annunciazione alla prima domenica di Quaresima. Andando ancora a ritroso nel tempo, si scopre che il «beneficio» cui si fa riferimento nello scritto del 1708 risale addirittura al 1463, quando Ser Gabriel Pitiliani, originario della città di Siena e sepolto nel cimitero di San Francesco di Riva, lasciò tutti i suoi beni all’altare di San Giacomo nella chiesa del Pernone e volle che lo «Jus Patronatus» fosse del Comune di Riva. Non è dunque da escludere che le pubbliche distribuzioni di cibarie a Varone, di cui «polenta e mortadella» è la moderna continuazione, abbiano avuto inizio proprio in quel lontano 1463.

«Tanta gente e tanto lavoro - diceva ieri sera Matteo Calzà, vicepresidente del comitato - abbiamo preparato 30 polente, 2 quintali di mortadelle, con 180 chilogrammi di farina per un totale di circa 3500 porzioni. Una quarantina i volontari al lavoro fino a sera».

Nella festa anche un momento di  raccoglimento per ricordare Gino Pellegrini e Francesco Bonora, storici componenti del gruppo scomparsi da poco. A distribuire le porzioni, come sempre, anche il sindaco Adalberto Mosaner ed ad allietare la giornata le giovani voci del gruppo «Three Creazy days».

Soddisfazione piena anche per il Gruppo Iniziative Varone che ieri mattina ha organizzato i «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», con 1700 persone al via e tre percorsi per la comminata non competitiva: uno pianeggiante fino alla spiaggia e ritorno, l’altro sulle pendici della Rocchetta fino al Bastione, il terzo per diversamente abili con una trentina di soci di «Avulss» e «Prisma» al via.

Anche qui gran lavoro per 70 volontari (anche del Gruppo missionario Alto Garda) e per le forze dell’ordine a presidiare gli attraversamenti. Tra i partenti anche il sindaco di Arco Alessandro Betta e l’assessore rivano Alessio Zanoni.

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