Il rifugio Marchetti riapre Porte aperte dal 27 dicembre
«Vorrei aprire il 27 dicembre, ce la stiamo mettendo tutta. Sto portando su il pentolame, manca ancora un bel po' di lavoro ma contiamo di farcela». Alberto Bighellini, 28 anni, di La Rizza Castel d'Azzano, Verona, è il nuovo gestore del rifugio Marchetti sul monte Stivo. Ci sono anche i genitori a dargli una mano.
Obiettivi per il 2018? «Primo, rientrare delle spese - risponde con un sorriso - poi mi piacerebbe organizzare degli eventi musicali e culturali, vorrei portare qui degli alpinisti che parlino delle loro imprese, degli esperti di meteorologia e altro ancora... ma saranno appuntamenti da proporre quest'estate. La voglia c'è e sono pronto, starò anche in cucina, ho delle ricette collaudate, ma soprattutto fuori e ci sarà con me uno staff in gamba e simpatico».
Insomma, tutto promette bene e anche alla Sat centrale sono contenti: «Siamo felicissimi per l'entusiasmo di Alberto Bighellini - fa sapere Renzo Franceschini presidente della commissione rifugi della Sat - credo che abbia la stoffa giusta per affrontare questa avventura e non si è lasciato per nulla intimorire dalle evidenti difficoltà contingenti. In ogni modo si ritrova in mano una struttura bellissima. La scelta è stata una scelta condivisa».
A fine novembre la Sat centrale aveva ufficializzato l'aggiudicazione della gestione a Bighellini. Il giovane veronese ha lavorato nei rifugi del Trentino per diversi anni, iniziando dal basso: prima come lavapiatti, poi come addetto ai rifornimenti a bordo dell'elicottero, e quindi come aiuto-gestore anche per quanto riguarda la parte burocratico-amministrativa. Ultimo in ordine di tempo il lavoro al rifugio Altissimo, gestito da Eleonora Orlandi la scorsa stagione.
La Sat è sicura di soddisfare così gli escursionisti altogardesani, e non solo, da sempre innamorati del «Marchetti» e del monte Stivo, dal quale si gode una meravigliosa vista sul lago di Garda, sulla Vallagarina, sulle Piccole Dolomiti ed il Pasubio a est, sull'Adamello, sul Carè Alto, sulla Presanella e sulle Dolomiti di Brenta a ovest. Il rifugio, dedicato a Prospero Marchetti (cofondatore e primo presidente della Sat), fu inaugurato nell'ottobre del 1906 e ora dopo quasi due anni di ristrutturazione, può ospitare in modo confortevole 25 escursionisti.
Nel corso degli anni la struttura ha subito diversi interventi, ma la ristrutturazione definitiva appena terminata, ne fa un edificio di alta portata tecnologica, sia per quanto concerne il risparmio energetico che l'approvvigionamento idrico. Lo spiega la Sat: «È stata particolarmente curata la coibentazione ed è stato inoltre realizzato un impianto solare termico con 10 moduli verticali per la produzione di acqua calda che rendono autosufficiente la struttura durante la stagione invernale e anche nelle giornate di chiusura, grazie al riscaldamento a pavimento».