Stampini indagato per omicidio colposo
Dopo quelle di «lesioni colpose gravissime», «esercizio abusivo della professione» e «truffa», ora scatta anche l’accusa di «omicidio colposo» per Andrea Stampini, il geometra ferrarese che ha esercitato la professione medica per quasi quarant’anni ricoprendo importanti ruoli dirigenziali anche a Riva del Garda e Arco. Il sostituto procuratore della Repubblica di Vicenza, il pm Hans Roderich Blattner, proprio in questi giorni ha aperto un fascicolo d’inchiesta per far luce sulla morte di una bimba avvenuta nel 2014 nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Borgo Roma di Verona dove la piccola era stata ricoverata d’urgenza poche ore prima.
La bimba era nata prematura, alla ventottesima settimana, e secondo la pubblica accusa il parto sarebbe stato gestito proprio da Stampini, all’epoca dirigente medico del reparto di ginecologia e ostetricia del nosocomio bassanese. Ora la Procura vuole vederci chiaro e per avere maggiori elementi oggettivi in mano il pm Blattner ha affidato una consulenza legale sulle cartelle cliniche della piccola di cui si occuperà il dottor Nicola Cucurachi, medico legale e docente dell’università di Parma. La bambina nacque con gravi danni cerebrali, rimase in vita venti giorni e in questo lasso di tempo venne trasferita d’urgenza da Bassano al reparto di terapia intensiva pediatrica del Borgo Roma di Verona.
L’apertura del nuovo fascicolo d’inchiesta e l’iscrizione del suo nome nel fascicolo degli indagati con l’accusa di omicidio colposo è un’ulteriore «mazzata» giudiziaria per l’ex primario ma di fatto geometra che ha esercitato la professione medica anche in Trentino. In 36 anni, dal 1979 al 2015, il «geometra» ferrarese ha lavorato per l’ospedale di Portomaggiore, per quello di Riva del Garda appunto, per l’Usl 3 di Bassano del Grappa e in forma di libera collaborazione professionale per quello di Dolo, in provincia di Venezia. La Corte dei Conti di Trento lo ha già condannato (con sentenza confermata in appello a Roma) a risarcire all’Azienda sanitaria provinciale quasi 500 mila euro di stipendi e così ha fatto alcune settimane fa la Corte dei Conti di Venezia presentando in questo caso un conto decisamente più «salato»: oltre 1,5 milioni di euro. In quest’ultimo caso, ovviamente, si tratta di un verdetto di primo grado rispetto al quale Stampini potrà ricorrere in appello a Roma.