Bastione, tre cani feriti dalla nuova scalinata
In poco tempo sarebbe già la terza volta che succede
In poco tempo sarebbe già la terza volta che succede.
La nuova scalinata in acciaio posizionata all’interno del Bastione di Riva - la fortezza veneziana che domina la città dall’alto - ha certamente il pregio di rendere più gustabile il luogo e il paesaggio incantevole che di lassù si gode, ancor più se si ha la possibilità di ammirarlo dalla parte alta della fortezza.
Ma sembra avere un difetto. Non è stata pensata per gli amici a quattro zampe con i quali molti rivani, trentini e turisti (italiani e stranieri) quotidinamanete raggiungono il Bastione per visitarlo.
La scalinata, infatti, è stata progettata con una grata così piccola che le unghie dei cani di media e grossa taglia si incastrano negli spazi vuoti spezzandosi con facilità.
Un dolore fortissimo per il cane che subisce l’infortunio, e che spesso si accompagna ad una importante perdita di sangue con conseguente rischio infezione.
È esattamente quello che è successo sabato ad una coppia arcense, che sfruttando la mattina libera ha deciso di visitare il Bastione con la propria bimba di quattro anni e con il cane, un bellissimo husky bianco di dieci anni, una femmina di nome Ute.
Il cane, al momento di scendere dalla scalinata, si è tranciato di netto tre unghie, strappate con parte del “polpastrello”. Sangue dappertutto, panico dei suoi padroni, lacrime della bimba e una corsa al veterinario, la dottoressa Cristina Antonini di Riva. Che ha curato Uta, l’ha disinfettata e sottoposta ad una terapia antibiotica che dovrà proseguire per diversi giorni.
La dottoressa ha anche spiegato alla coppia arcense che si tratta del terzo caso di questo tipo, tutti riconducibili alla medesima scalinata del Bastione. Il precedente aveva fatto disperare una coppia di turisti tedeschi saliti lassù con il loro cane.
«I fori delle grate che compongono gli scalini sono troppo piccoli - spiegano gli arcensi - si dovrebbero coprire con qualcosa. Oppure che si metta un cartello per segnalare il pericolo e l’opportunità che i cani non percorrano quella scala».