Vigili del fuoco di Riva, nuovo motoscafo con visore termico
Potranno avvistare una persona dispersa in acqua di notte a 1 chilometro di distanza grazie a una speciale termocamera, potranno sollevare a bordo le barelle galleggianti, intervenire con velocità e sicurezza anche se il lago sarà in burrasca. È in arrivo il nuovo motoscafo di soccorso per i vigili del fuoco di Riva del Garda, anzi la nuova «unità navale, si dovrebbe dire, perché - spiega il comandante Graziano Boroni - è più lunga di 10 metri».
L’attuale mezzo lacustre è ormai superato, varato nel 1993, ha fatto il suo tempo.
Lungo 13 metri, il nuovo «sarà in grado di navigare in qualsiasi condizione, potrà raggiungere i 35 nodi di velocità al massimo carico e mantenere almeno 20 nodi con lago a forza 5, onde da un metro e mezzo e vento a 25/30 nodi; avrà un’autonomia di 8 ore; potrà trasportare fino a 15 persone oltre alle 4 di equipaggio».
Sotto coperta ci sarà uno spazio per la barella per le prime cure o mettere al riparo eventuali feriti. Le barelle galleggianti potranno esser tirate a bordo tramite un verricello elettrico mentre a poppa ci sarà una scala pneumatica che potrà essere abbassata sotto la superficie dell’acqua. «L’abbiamo strutturata - dice Boroni - in modo da soddisfare tutte le esigenze di intervento che abbiamo affrontato negli ultimi 40 anni».
Una delle particolarità più innovative sarà il visore termico stabilizzato che faciliterà la ricerca notturna di persone e natanti dispersi, con la possibilità di individuare una persona in acqua a 1,2 km di distanza e una piccola imbarcazione a 4 km; un pilota automatico porterà il mezzo di soccorso sull’obiettivo. L’imbarcazione avrà 17 metri quadri di ponte di lavoro e sarà dotata di ecoscandaglio, radar, sonar, gru da 500 kg, correttori di assetto automatici interceptor, un gruppo elettrogeno... I due propulsori a elica dovranno essere ruotabili a 360° (sistema Ips) che collegati a Gps potranno anche mantenere automaticamente il natante a una posizione data.
Sono 150 all’anno, circa, gli interventi sul lago di Garda effettuati dal corpo volontario di Riva, che grazie alla squadra di soccorso acquatico - composto da una trentina di volontari dotati di patente nautica, altri 25 con brevetto internazionale di salvamento in acqua e con, in aggiunta, alcuni con brevetto sub in ausilio - riesce a operare con competenza e velocemente in ogni parte dell’Alto Lago per ogni tipo di emergenza.
Per capire quali dotazioni tecniche debba avere il mezzo «abbiamo creato - spiega Boroni - un gruppo di lavoro con degli ingegneri che conoscono il Garda e abbiamo identificato la tipologia di scafo, i motori, le eliche, i radar, il tipo di chiglia...».
Il bando per l’acquisto è stato redatto dall’Agenzia provinciale per gli appalti che ha indetto una gara europea aperta per la fornitura e verrà finanziato da un contributo di 399 mila euro della Provincia e 234 mila euro dai comuni attraverso la Comunità di valle Alto Garda e Ledro. Il 24 settembre si chiuderanno i termini della gara e la prima seduta di asta è il 25. Consegna entro un anno.
Dal 16 marzo di quest’anno la Provincia ha approvato il protocollo operativo degli interventi di soccorso sul lago di Garda che affida alla Guardia costiera di Gardone, molto distante dal Garda Trentino, il coordinamento degli interventi, con un sistema piuttosto farraginoso di centralizzazione delle chiamate.