Arco, la casa di cura eremo al Tar contro Zeni
Non si placa lo scontro tra la casa di cura «Eremo» di Arco e la Provincia. Il centro di riabilitazione cardiologica motoria e neuromotoria di Chiarano entro giovedì impugnerà dinanzi al Tar la tanto contestata delibera della Provincia Autonoma di Trento dello scorso luglio già al centro della diatriba.
Nelle scorse ore, la Provincia ha pubblicato tre determine, che confermano il contenuto della precedente delibera e nelle quali viene concessa: «L’autorizzazione alla modificazione della casa di cura mediante adattamento strutturale e ampliamento della stessa con attivazione della funzione ambulatoriale aggiuntiva di gastroenterologia - chirurgia e endoscopia digestiva e di ulteriori 10 posti letto ospedalieri ordinari di riabilitazione»; «l’autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria per la funzione ambulatoriale aggiuntiva di gastroenterologia - chirurgia e endoscopia digestiva e per ulteriori 10 posti letto ospedalieri ordinari di riabilitazione intensiva neurologica».
Per la casa di cura «Regina», invece, si procede con l’autorizzazione alla «modificazione/adattamento strutturale consistente nello spostamento di 12 posti letto di lungodegenza all’interno della struttura sanitaria, dal piano terra dell’edificio al primo piano dell’edificio nonché nella modificazione/ampliamento della struttura mediante l’attivazione di ulteriori 20 posti letto di lungodegenza in regime di solvenza».
Come spiega l’amministratore delegato di «Eremo» Sergio Fontana, si parla di un aumento di 10 posti letto che rimane soltanto sulla carta: «Quell’aumento è riservato ai pazienti fuori Provincia - ricorda - peraltro, la stessa Pat ha siglato l’accordo triennale in cui ha bloccato la possibilità di incrementare i pazienti da fuori. Pertanto non possiamo usufruirne perché altrimenti sforeremo il tetto massimo».
Fontana annuncia l’imminente ricorso: «Entro questa settimana procederemo con l’impugnare la delibera - spiega - che sicuramente non rappresenta affatto una risoluzioni dei problemi. Anzi, ce ne ha creati parecchi. Gli accordi presi a suo tempo sono stati completamente disattesi e questo è il risultato. Peraltro - sottolinea l’amministratore delegato - l’accesso agli atti che avevamo richiesto ci è stato concesso soltanto parzialmente. Questa è una distribuzione di pani e pesci anche a chi non ha mai fatto quel tipo di riabilitazione». Per «Eremo» il giudizio sulla giunta provinciale in scadenza è durissimo: «Da parte di questa giunta e dell’assessorato c’è stato un vero e proprio accanimento. Per questo abbiamo deciso di impugnare la delibera».
Come spiegava l’amministratore delegato in una precedente risposta all’assessore alla salute Luca Zeni, «i dieci posti letto erano stati promessi ad Eremo già 3 anni fa e comunque sono tutti destinati ai non residenti; quindi nessun costo per la Provincia anzi, se si riuscisse a riempirli la Provincia ne trarrebbe un guadagno pari a un milione di euro annuo. A ciò si aggiunge il blocco sull’aumento della mobilità attiva imposto dallo Stato-Regioni che rende di fatto inapplicabile tale supposto regalo».