Incidente e omesso soccorso La nonnina viene condannata
È una regola ferrea: quando si fa un incidente ci si ferma. Sempre. A maggior ragione se qualcuno si fa del male. Se non ci si ferma, si commette reato.
Se n’è accorta ieri mattina un’anziana di Arco - M.F. le iniziali - condannata a otto mesi per omissione di soccorso.
I fatti risalgono al marzo 2016. E nascondono un fatto curioso: sulle prime a finire nei guai è stata la nuora della signora.
La vicenda, si diceva. Nel marzo 2016 la donna, alla guida di una Clio, uscendo dal vialetto di casa si è scontrata con una moto che viaggiava sulla strada principale. Un incidente piuttosto serio: il centauro, sbalzato a terra, si era procurato una commozione cerebrale. A soccorrerlo 118, forze dell’ordine e persone che sono arrivate dopo lo scontro. Ma non c’era, tra chi si è fermato ad aiutarlo, l’anziana donna che aveva causato l’incidente.
Immediate, all’epoca, erano partite le ricerche della responsabile. E i carabinieri arrivarono sotto casa dell’intestataria dell’auto, per altro trovando il mezzo incidentato nel cortile. E lì c’è stato il colpo di scena: chi era formalmente la proprietaria non era la donna alla guida, ma la nuora, nel cui cortile l’auto è stata trovata.
«Era intestata a me, ma la macchina veniva usata solo da mia suocera» ha assicurato ieri in aula la donna (che al momento dell’incidente era al lavoro). Un racconto confermato dai familiari, a partire dal figlio. E quindi nei guai è finita la nonna, evidentemente alla guida della’auto quel giorno.
Il suo avvocato ha sostenuto che la dinamica dell’incidente non fosse chiara, né chiara sarebbe la prova circa il coinvolgimento della signora. Ma il giudice Ancona, visti gli elementi, l’ha condannata: 8 mesi sospesi e revoca della patente.