Riva, sull'area ex Cattoi ambientalisti pro Comune
Questa volta il coordinamento ambientalista altogardesano, protagonista di numerose battaglie spesso contro le amministrazioni comunali della zona, sposa in pieno la linea del Comune di Riva e attacca frontalmente i privati sostenendo l'importanza di riconoscere all'area ex Cattoi una valenza di interesse pubblico.
«Comitato per la salvaguardia dell'olivaia», Wwf del Trentino, «Comitato sviluppo sostenibile», «Italia Nostra» di Trento, «Amici della Terra Alto Garda e Ledro» e associazione «Riccardo Pinter» partono dalle firme raccolte proprio dalle associazioni in occasione della recente consultazione popolare volontaria proposta dal Comune sul futuro dell'area. «Sono 1444 firme che pesano - scrivono le associazioni - Alcune settimane fa il sindaco Mosaner ha illustrato i risultati della consultazione decisa la scorsa estate per apprendere gli orientamenti della cittadinanza in merito alla destinazione urbanistica da assegnare all'area ex Cattoi. Ne è emersa la chiara indicazione di una destinazione a verde pubblico. La popolazione è stata adeguatamente informata - scrive il coordinamento - perché non basta sapere che il terreno è di proprietà privata, bisogna anche aggiungere che i privati hanno acquistato al buio un terreno la cui destinazione urbanistica era scaduta e necessitava di una nuova pianificazione, quindi correndo il grosso rischio di non poter realizzare i propri progetti. Quello che è emerso chiaramente durante la serata informativa è stato il valore delle 1444 firme, sottolineato più volte dal sindaco, e sprezzantemente sminuito da alcuni privati presenti».
E qui arriva l'affondo degli ambientalisti altogardesani: «Ben si comprende che disturba molto trovarsi di fronte ad un orientamento della cittadinanza a loro così sfavorevole e che, sapendolo, hanno provato a condizionare tramite annunci pubblicitari e manifesti. Ma i loro sforzi non cambiano la realtà: in ballo c'è l'interesse, azzardato, di privati di fronte ad un interesse del bene comune, che l'amministrazione ora conosce».