"Proiettili" di pietra dal bastione sulla strada
Qualche avvisaglia c’era già stata qualche giorno fa, un vetro rotto in un’abitazione nella zona via Paolina Caproni Maini, ma il proprietario aveva pensato ad una scheggia di pietra schizzato dalla strada per il passaggio di un’auto; l’altra sera l’allarme è invece scattato sul serio: dal bastione del Castello erano caduti diversi sassi che, toccando l’asfalto, sono quasi esplosi. Da qui la richiesta d’intervento ai vigili del fuoco di Arco che sono arrivati immediatamente, hanno messo in sicurezza la zona transennando la strada, ed hanno concluso l’intervento intorno alle 23.
Tutto è accaduto all’improvviso intorno alle 20 di martedì, quando dall’alto sono cadute una decina di pietre a grande velocità: in particolare, un sasso di circa venti centimetri è piombato sull’asfalto creando un buco profondo 5 centimetri. «Non è tanto per la grandezza delle pietre - spiega il comandante dei vigili del fuoco Stefano Bonamico - ma per la forza di impatto: è andata bene che, anche a causa del Coronavirus, non c’era quasi nessuno in giro, altrimenti avrebbe potuto essere davvero molto pericoloso».
I sassi sono caduti da un’altezza considerevole, un centinaio di metri, ed è proprio questo a dare loro un’energia che li fa assomigliare ad un proiettile. «Sassi più grandi - riprende il comandante - vengono contrastati dal vallo tomo presente poco sotto, ma sassolini così piccoli rimbalzano sulla parete della rupe del castello, raggiungono la strada sotto e possono essere un grosso guaio: finché non si provvede al disgaggio della parete sovrastante non si può stare sicuri». «Un sasso come quello di martedì sera - aggiunge l’assessore Tomaso Ricci, chiamato sul luogo dell’incidente - avrebbe sfondato il tetto di un’auto».
Già dunque martedì sera il tratto di strada di circa 200 metri, dal parcheggio e fino alle scuole, è stato chiuso al traffico.
«Ho fatto un’ordinanza di chiusura fino a quando l’area sarà messa in sicurezza - riprende Ricci - e già siamo alla ricerca di una ditta che possa intervenire in somma urgenza: la strada va riaperta al più presto perché ora Prabi è isolata e può essere raggiunta solo da Ceniga».
Ieri mattina alle 8 c’è stato un volo di ricognizione dell’elicottero con a bordo l’assessore Ricci ed i geologi della Provincia Ernesto Santuliana e Paola Visintainer per verificare lo stato della rocca di Arco, su cui non erano stati fatti interventi negli ultimi trent’anni.
«Poco sotto Torre Righeira - racconta Ricci - c’è una gran quantità di sassi smossi, piuttosto piccoli, ma pronti per cadere: il rischio è che se rimbalzano sulle cenge vengono “proiettai” all’esterno e cadono sull’abitato. Le reti posizionate per raccoglierli sono ormai gonfie e vanno monitorate. Ci vorranno 7 - 10 giorni per sistemare tutto e una spesa dai 30 ai 40mila euro».