Malore fatale, Rakesh Zucchelli muore in Irlanda a 34 anni
La comunità arcense è sotto choc per la prematura scomparsa di Rakesh Zucchelli, 34 anni da poco compiuti.
Nato in India ma cresciuto nella sua amatissima Arco, Rakesh si è spento lunedì mattina al «Mercy Hospital» di Cork City, in Irlanda, dopo una breve ricovero in ospedale in seguito a un grave malore.
Sempre legatissimo alla città delle palme, Rakesh Zucchelli si era stabilito nel vivace centro universitario situato nella zona sud-ovest dell’Irlanda otto anni fa: per lui trasferirsi a Cork, seconda città più popolosa del Paese dopo la capitale Dublino, rappresentava il coronamento di un sogno. Un traguardo raggiunto con grandi sacrifici, non ultimo quello di lasciare la città all’ombra del castello: una terra, quella irlandese, sognata sin da giovanissimo e scoperta grazie alle canzoni «folk rock» che lui tanto amava ascoltare.
Rakesh era molto conosciuto in tutta la Busa per via del suo carisma, del suo carattere estroso, generoso e allegro: una sensibilità fuori dal comune che lo contraddistingueva e che rimarrà come segno indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Un destino beffardo lo ha portato via all’improvviso nello stesso periodo dell’anno - metà giugno - nel quale, nel 2013, morì su padre Mario Zucchelli, colonna portante degli alpini di Arco e di tutto il gruppo provinciale delle penne nere, al quale Rakesh era legatissimo.
Dopo aver frequentato le scuole elementari e medie ad Arco e il liceo «Maffei» a Riva del Garda, Rakesh aveva conseguito la laurea triennale in mediazione linguistica presso l’Università degli Studi di Trento. Ha lavorato per anni alla biglietteria e come steward per conto della cooperativa «Mimosa» in occasione delle fiere - come ExpoRivaSchuh - e si è impegnato attivamente nel volontariato e nel mondo dell’associazionismo nell’Arci Alto Garda, costituita nel 2010 e della quale era uno dei fondatori.
Si era inoltre candidato alle elezioni comunali del 2010. Poi, 8 anni fa, la decisione di trasferirsi a Cork per inseguire il sogno irlandese, interrottosi purtroppo lunedì notte.
L’ex assessore alla cultura Massimiliano «Max» Floriani lo ricorda così: «Sono incredulo! Un amico con cui ho condiviso moltissimo, fra cui la splendida esperienza delle elezioni comunali del 2010. Era l’emblema della positività e del sorriso. Orgoglioso ma solidale, intelligente e buono». Non è stato giusto, sottolinea Floriani, «interrompere questa bellezza così presto. Lui era un arcobaleno. Aveva il nero di capelli e occhi scuri. Il rosso indiano delle abluzioni e degli asceti. Il verde delle praterie irlandesi. E il blu profondo del mare nordico. Gli stessi colori degli occhi di suo papà Mario, padre che ha trasmesso i valori della solidarietà e della lealtà che lo hanno reso l’uomo straordinario che era. Ci mancherà ogni giorno».
Una prima celebrazione si svolgerà oggi pomeriggio a Cork, presso l’Island Crematorium a Rocky Island, Ringaskiddy. Seguiranno aggiornamenti e ulteriori comunicazioni per eventuali celebrazioni nella sua Arco.