Monossido dalla caldaia, otto persone intossicate, due in camera iperbarica a Bolzano
Poteva essere una strage. Tutto è iniziato con il malore sospetto di un abitante di «Casa Narzelle» ed è finito molte ore dopo con due persone trasferite a Bolzano per un trattamento in camera iperbarica e altre cinque sottoposti a controlli in ospedale per misurare gli effetti della possibile intossicazione.
Il primo allarme è scattato ieri mattina attorno alle 9. Una chiamata al «112» per il malore improvviso di una persona in abitazione. Sembrava un intervento di routine, portato a termine senza complicazioni dai volontari di «Trentino Emergenza». Che però, giustamente, hanno segnalato ai vigili del fuoco di Arco quel malore apparentemente non riconducibile a cause evidenti. Una segnalazione importante perché poco dopo i volontari al comando di Stefano Bonamico hanno raggiunto l’edificio in via Narzelle, una parallela di via Santa Caterina, alle porte di Arco, e hanno fatto le dovute verifiche. Trovando una concentrazione non elevatissima ma comunque anomala di monossido di carbonio.
A provocare la concentrazione di gas tossico sarebbe stato il malfunzionamento della caldaia a condensazione che serve tutti gli appartamenti dell’edificio.