Fiere e congressi a lacrime e sangue

Oltre il 65 per cento in meno di risorse in meno sul territorio

Fierecongressi chiude il 2020 con un fatturato dimezzato a causa della pandemia, da cui ne deriva oltre il 65% in meno dell'indotto generato sul territorio, ma prosegue il percorso di riprogrammazione e rinnovamento di prodotti e servizi per garantire una nuova spinta propulsiva dopo la ripresa. Mantenere le persone al centro rafforzando le relazioni consolidate negli anni con partner, clienti e collaboratori: questo l'assunto attorno a cui si è sviluppata la strategia adottata da Riva del Garda Fierecongressi, ente gestore del polo fieristico e congressuale del Trentino, nel corso dell'anno appena finito e che ha visto spingere l'acceleratore su interventi strutturali precedentemente avviati. 

«Nel 2020 non ci siamo fermati, sviluppando un ventaglio di attività in risposta alla crisi che ha visto al centro i nostri clienti, con i quali ci siamo impegnati a intensificare i rapporti supportandoli e accompagnandoli nell'affrontare questo periodo storico - osserva il presidente Roberto Pellegrini - Mai come oggi abbiamo cambiato il nostro modo di reagire tempestivamente alle sfide che si sono presentate, continuando a lavorare con flessibilità e spirito d'innovazione per essere parte di un tessuto economico e sociale che conta sui nostri eventi e spinge per la ripartenza. Nessuno può sfuggire alla necessità di sottoporre il proprio modus operandi a profonde rivisitazioni: una necessità a cui Riva del Garda Fierecongressi guardava già prima dell'esplosione del Covid-19 e di cui la pandemia ha elevato l'urgenza di accelerarne i tempi di realizzazione. Permane - prosegue Pellegrini - l'incertezza sulle prospettive per la stabilizzazione della situazione pandemica nel 2021, per cui si auspica una riapertura graduale agli eventi nonostante la programmazione resti ad oggi mutevole. In tale quadro, è quanto mai importante far fronte comune sul territorio a livello pubblico e privato, per ragionare circa una strategia congiunta che consentirà di arginare i danni che questa lenta ripresa ci porterà in futuro». 

Il 2020 ha visto il fatturato in riduzione di circa il 50% rispetto ai 14,6 milioni di euro del 2019, una significativa contrazione imputabile alla pandemia i cui effetti principali sono stati: l'impossibilità di svolgere in modo regolare l'importante edizione estiva della manifestazione fieristica core della Società, Expo Riva Schuh e Gardabags, la mancanza pressoché totale della stagione congressuale e la forte riduzione dell'attività sul fronte dei servizi correlati. Di conseguenza c'è stata una flessione dell'indotto economico generato sul territorio. A fronte di un valore economico complessivo di circa 29 milioni di euro derivanti dall'organizzazione di fiere e congressi in un anno di regolare attività - secondo un'analisi effettuata dall'Università degli Studi di Trento nel 2016 - per il 2020 la perdita di indotto diretto e indiretto è stimata in oltre il 65%. Ripercussioni che coinvolgono il sistema economico e turistico locale, albergatori e fornitori dell'Alto Garda e non solo.

Il risultato è stato in parte mitigato dalla fortunata collocazione a calendario di Expo Riva Schuh a gennaio e Hospitality a febbraio 2020, importanti appuntamenti fieristici che hanno permesso di mettere a segno ottimi risultati nei primi due mesi dell'anno. Particolarmente colpito il settore congressuale: nelle brevi parentesi di apertura del 2020, il Centro Congressi di Riva del Garda ha potuto ospitare in totale 19 meeting ed eventi, contro i 73 ospitati nel 2019, causando una riduzione delle presenze di circa il 90%. Sul finire dell'estate anche la Spiaggia degli Olivi ha potuto riaccendere le luci per un breve frangente in occasione delle serate organizzate nell'ambito della Notte di Fiaba e di Garda Jazz Eventi.

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