Arco, Dro e Drena insieme: l'8 marzo durerà otto mesi, iniziative e sensibilizzazione
BASSO SARCA - Un ciclo di iniziative dedicato alle donne da parte dei comuni di Arco, Dro e Drena in collaborazione con l'associazione Giovani Arco, inizierà l'8 marzo per terminare il 25 novembre, Giornata contro la violenza patriarcale maschile. Si intitola La differenza dell'essere - Donne e uomini come risorse per sviluppare uguaglianza e giustizia, e prenderà il via a mezzogiorno di lunedì 8 marzo, nelle piazze dei Comuni di Arco, Dro e Drena con un momento musicale registrato (in filodiffusione ad Arco, in riproduzione stereofonica negli altri due Comuni) a cura della Scuola musicale Alto Garda, i cui allievi e docenti hanno registrato alcune canzoni a tema.
Il 15 marzo alle 20 Crescere uomini. Le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo è la presentazione online dell'omonimo libro di Monica Lanfranco, a cura dell'autrice.
A cui seguirà, il 28 marzo e l'11 e il 18 aprile, Governare le relazioni: so-stare nella crisi. Politica e cittadinanza attiva alla prova della democrazia sessuata, un seminario di formazione online di Monica Lanfranco (ore18- 20.30).
Un albero contro la violenza è l'iniziativa per la quale in ognuno dei tre Comuni sarà piantato un albero in memoria delle donne vittime di violenza: il 26 marzo al parco giochi della scuola di Dro, il 9 aprile al giardino della Pace di Arco e il 9 maggio a malga Campo a Drena (sempre alle ore 11).
La conferenza stampa di presentazione si è tenuta in municipio ad Arco, presenti per Arco il sindaco Alessandro Betta, il consigliere comunale con delega a inclusione, beni comuni, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri e la responsabile del Servizio politiche sociali e prima infanzia Viviana Sbaraini; per il Comune di Drena la sindaca Giovanna Chiarani; per il Comune di Dro l'assessora a cultura, istruzione, politiche per l'infanzia e la famiglia, politiche giovanili e pari opportunità Ginetta Santoni e Elena Piva, in servizio civile, che segue il progetto; e per l'associazione Giovani Arco, Cristina Bronzini.Sindaca Giovanna Chiarani«"Non sottovalutate mai il potere che abbiamo di essere artefici del nostro destino!" Credo che questa frase di Emmeline Punkhurst - ha detto Chiarani - pronunciata all'inizio del Novecento sia più attuale che mai e ci possa guidare nell'intento di creare importanti momenti di riflessione ed iniziative condivise.
Il Ventunesimo secolo ospita l'importante tappa del 2030, anno infatti in cui dovrebbe concretizzarsi l'Agenda 2030, il cui 5° punto parla di gender equality, parità di genere appunto, un punto immediatamente preceduto anche dal bisogno di quality education. Il nesso tra cultura e società è fortissimo».«La volontà di costruire dei percorsi condivisi fra amministrazioni comunali - ha osservato Santoni - su tematiche che riguardano tutti e tutte, offre l'occasione di coinvolgere maggiormente i nostri cittadini e le nostre cittadine. Questo progetto, intriso di eventi, concerti, conferenze e spettacoli, riassume il nostro obiettivo istituzionale: crescere e approfondire la storia di noi tutti e tutte, restituendo dignità anche agli interventi che le donne hanno mosso nel corso degli anni. Una storia che, ancora una volta, necessita di essere costruita assieme».«È importantissimo diffondere una cultura diversa - ha detto Bronzini - in particolare vogliamo aiutare le donne ad alzare la testa a non sopportare più e a non nascondere la violenza, ma a ribellarsi e a pretendere una vita degna di rispetto e d'amore».
Per Sbaraini è «uno sforzo importante, ma penso sia necessario impegnarsi, in questa epoca di passioni tristi, anche per diffondere messaggi positivi».
«C'è un grande muro culturale da abbattere - ha detto Betta - anche in Trentino purtroppo abbiamo dovuto assistere a tragedie terribili, quello che ci auguriamo di ottenere con questo progetto è che la nostra comunità sia più in grado di affrontare una simile piaga, per la quale le istituzioni devono essere in prima linea».«Si proverà a parlare del femminile uscendo dagli schemi - ha commentato Ulivieri - e aggredendo alla radice i problemi, indagando ciò che ha incancrenito rapporti spesso malati fra i generi. Non è un caso che la prima e l'ultima di queste iniziative punterà i riflettori sugli uomini, riportandoci al titolo e sottotitolo che invita a cogliere la differenza come risorsa».