Test antidroga per sindaco e assessori, ma a Riva del Garda la proposta di Fratelli d’Italia resta al palo
Reazioni fredde pure dalla sindaca Santi, ed alla fine il capogruppo della Meloni ritira la richiesta, «ma il problema è serio» dice Santoni
RIVA DEL GARDA. In maggioranza aveva fatto storcere la bocca a molti già prima che diventasse di dominio pubblico, soprattutto nella componente civico autonomista della coalizione pro Santi. «Così com'è questo documento non può passare» avevano sentenziato ufficiosamente molti esponenti.
Un «altolà» che ha convinto Fratelli d'Italia, e quindi l'assessore allo sport Silvio Salizzoni e il capogruppo Nicola Santoni, a ritirare per il momento la famosa mozione dedicata al tema del disagio giovanile, del consumo di droga tra i giovani e di altri fenomeni (cyberbullismo per fare un esempio) che «rappresentano una vera e propria emergenza sociale anche nel nostro territorio» avevano sottolineato i proponenti.
Ma in quel documento, ora sospeso, si chiedeva anche di attivare un «un test antidroga periodico «per tutti gli organi di governo della città», dal sindaco agli assessori, dai consiglieri comunali al presidente del consiglio stesso, di assegnare una specifica delega in materia, di attivare un Osservatorio comunale sulle droghe e le dipendenze patologiche, di prevedere in sede di bilancio un apposito fondo dedicato a queste problematiche, di avviare campagne mirate sul territorio dedicate soprattutto ai giovani e al contesto scolastico.
Già al momento dell'iscrizione della mozione all'ordine del giorno del consiglio la stessa sindaca Cristina Santi aveva avuto una reazione piuttosto fredda alla proposta complessiva: «Non ho intenzione di dare altre deleghe - aveva detto senza possibilità di fraintendimenti - C'è un assessore alle politiche sociali, uno alla sicurezza, un responsabile delle politiche giovanili, ne abbiamo a sufficienza. Prima occorre avere riscontri oggettivi e rapporti precisi dai servizi competenti, poi s'interviene. Serve un lavoro più organico».
Nicola Santoni, capogruppo di Fratelli d'Italia, accetta il consiglio e guarda avanti: «Abbiamo deciso di ritirare la mozione ma la ripresenteremo dopo aver approfondito i progetti già in essere da parte della Comunità di Valle - ha precisato ieri - La nostra decisione non significa abbandonare il problema da parte nostra, tutt'altro. Vogliamo migliorare il documento e far sì che non possa essere strumentalizzato da nessuno. L'ente pubblico nel suo insieme ha il dovere d'informare i giovani, anche sui rischi sia penali che per la salute di certe abitudini. E di dare il buon esempio oltre che le risorse necessarie per una vera campagna preventiva. Ve lo garantisco - conclude Santoni - Anche qui da noi ci sono tante famiglie disperate perché i loro figli, spesso minorenni e molto giovani, consumano sistematicamente sostanze stupefacenti. È doveroso dar loro aiuto e sostegno anche da parte del Comune».