Monte Stivo, metti per un mese gli artisti nel rifugio...
Residenza gratuita offertta per creare al «Prospero Marchetti», un luogo suggestivo e panoramico sulla montagna che sovrasta da nord il lago
ARCO. Sembrerebbe il copione perfetto per un reality, invece questa volta le telecamere non ci saranno, la finzione nemmeno e l'arte potrà fluire liberamente dall'estro dei protagonisti. Questo almeno è l'obiettivo di «Da quassù...» inedito progetto lanciato dall'associazione di promozione sociale «In Habitat» di Verona che vuole portare ai duemila metri del rifugio «Prospero Marchetti» in cima al monte Stivo un selezionato gruppo di artisti visivi per una «Residenza d'artista» di un mese intero, quello di luglio. Esperienze di questo tipo non sono certo nuove nell'Alto Garda.
Fin dagli anni Novanta, ad esempio, la Casa degli Artisti di Canale ha ospitato per soggiorni settimanali artisti di ogni dove creando un habitat culturale irripetibile tra le pietre grigie del borgo.
Lo stesso ha fatto e continua a fare Centrale Fies, che della residenzialità degli artisti ha fatto una parte importante e innovativa della propria attività con contatti internazionali. Ma non si ha memoria, almeno alle nostre latitudini gardesane, di una "residenza" in vetta a una montagna dove, tra l'altro, si arriva a piedi per forza di cose.«Il progetto di residenza "Da quassù... - Residenza d'artista sul Monte Stivo", nasce dalla volontà di ospitare in un ambiente non convenzionale artisti visivi contemporanei per un'esperienza di soggiorno di un mese in un rifugio a duemila metri di quota - spiega da "In Habitat" - il titolo si ispira alla famosa frase del cosmonauta sovietico Jurij Gagarin del 12 aprile 1961: "Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini", per evidenziare come l'ampliamento della prospettiva, grazie anche ad una visione privilegiata dall'alto, possa poi rispecchiarsi nella mentalità e nelle attitudini del singolo e della società.
La particolare posizione del rifugio che sovrasta da nord il Garda permette una triplice visione sui territori lombardi, veneti e trentini nonché una prospettiva ampia e un rapporto stretto e privilegiato con gli elementi naturali. La montagna in questo caso vuole trasformarsi in un'esperienza formativa per stimolare la scoperta e la ricerca di quegli elementi "essenziali" e valori profondi, eliminando il più possibile il superfluo e l'accessorio. La vita in rifugio diventa un'esperienza accogliente e ricca di opportunità, dal rapporto ravvicinato con la natura alla vita senza scorciatoie e artifici».
Durante il soggiorno in rifugio la condivisione degli spazi, lo spirito di adattamento, la predisposizione all'aiuto reciproco e alla condivisione sono componenti essenziali: «L'esperienza è molto simile a quella famigliare, ossia di un gruppo pronto ad aiutarsi strutturando un legame di sostegno tra i propri membri. La componente relazionale e sociale varia molto rispetto alla vita in città, dove normalmente si è abituati ad uscire per avere dei rapporti sociali. In questo caso sono le persone che arrivano al rifugio per trovare ristoro e un ambiente confortevole, un cambiamento evidente rispetto alla vita in qualsiasi centro urbano».
La residenza è rivolta a tutti gli artisti visivi maggiorenni senza limiti di genere o di nazionalità e senza distinzioni di linguaggio e tecnica. Gli artisti verranno selezionati dalla giuria scelta dall'associazione con il supporto del MART e di Alberto Bighellini, gestore del rifugio. Agli artisti verrà garantito vitto e alloggio presso il rifugio. Le opere realizzate rimarranno in esposizione per tutta l'estate dentro al rifugio o nei pressi e successivamente, sempre che ne sia possibile il trasporto, verranno esposte in autunno in una mostra a Verona. Per iscriversi basta visitare il sito di "In Habitat", compilare il modulo e versare 15 euro di iscrizione. Comunque vada sarà per tutti una esperienza indimenticabile. D. P.