Riva, scuola dell'infanzia e due nidi: il nuovo polo costerà 8 milioni di euro
A quasi cento giorni dal progetto preliminare, il prezzo dell'opera, rivista e resa più funzionale, è aumentato del 60%. Il Comune: scelto un intervento di demolizione con ricostruzione con l'obiettivo di poter fornire la comunità di un servizio innovativo sia dal punto di vista pedagogico che funzionale e di contribuire alla rigenerazione del quartiere
RIVA DEL GARDA. Poco più di tre mesi fa (era la fine di aprile) l'ufficio «area opere pubbliche» di Palazzo Pretorio partorì il primo progetto preliminare di sistemazione e ampliamento della scuola dell'infanzia del Rione 2 Giugno: costo preventivato dell'opera 5 milioni di euro e una manciata di spiccioli, soldi tra l'altro richiesti allo Stato dalla giunta Santi accedendo ai fondi del Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza).
Oggi, a distanza di quasi cento giorni, il prezzo dell'opera (peraltro rivista e resa più funzionale) è aumentato del 60% e la spesa preventivata è di 7 milioni 997 mila euro, costi di progettazione compresi (270 mila). Anche per effetto del vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime. Una vera e propria rivoluzione comunque, che toccherà sensibilmente tutto il comparto del popolare rione rivano «realizzando - sottolinea la giunta Santi - un polo all'avanguardia a livello locale e offrendo un'esperienza didattica innovativa e attenta ai nuovi bisogni di bambine e bambini».La pratica è passata al voto del consiglio comunale nella seduta di ieri sera (voto non ancora pervenuto quando siamo andati in stampa) durante la quale l'assessore alle opere pubbliche Pietro Matteotti ha illustrato nel dettaglio il progetto redatto dall'architetto rivano Lara Zoccatelli.
L'amministrazione comunale intende riqualificare la struttura dedicata ai servizi per la prima infanzia di Rione 2 Giugno composta dalla scuola dell'infanzia a tre sezioni e dal nido comunale 'Lago Blu' per 66 bambini. Il complesso ha 43 anni di vita ed è stato il primo ad ospitare il servizio di nido sul territorio comunale, il terzo in tutta la provincia di Trento.
L'intenzione - si sottolinea nella relazione tecnica di progetto - era di procedere a una ristrutturazione complessiva ma in fase di analisi strutturale della vulnerabilità sismica è emersa la difficoltà di adattare gli spazi alle nuove funzioni pedagogiche richieste nel rispetto dei parametri strutturali richiesti dalla normativa antisismica vigente.
Si è quindi optato per un intervento di demolizione con ricostruzione con l'obiettivo di poter fornire la comunità di un servizio innovativo sia dal punto di vista pedagogico che funzionale e di contribuire alla rigenerazione del quartiere fornendo un nuovo servizio che funga da centro di riferimento per le famiglie con bambini nella fascia 0-6 anni». L'intervento consentirà di aumentare anche l'offerta di posti per il nido (+12 unità). «Nell'ottica di fare della scuola un centro di riferimento per la comunità - prosegue Zoccatelli - l'edificio esce dal suo "recinto" e si affaccia sul suolo pubblico sia sul fronte est a piano primo che su quello ovest a piano terra attraverso una piccola piazza antistante l'ingresso».
I servizi saranno tre: una scuola dell'infanzia e due nidi. Per aumentare i posti per la fascia 0-3, il servizio non può superare i 60 utenti con una deroga del 10%, ma avendo già usufruito di questa deroga si è reso necessario sdoppiare amministrativamente il servizio in due nidi da 30 e 48 posti. I due servizi di nido sono organizzati in stanze di riferimento per doppi gruppi di complessivi 12 bambini in età 3-18 mesi e 18 bambini in età 18-36 mesi, al piano rialzato la scuola dell'infanzia è organizzata a ferro di cavallo attorno al grande spazio gioco esterno.