Dalla Maza al Cretaccio, ecco il tracciato: il progetto della Provincia per l’ultimo segmento della Loppio-Busa
Nel primo tratto saranno intercettate la Maza Vecchia e l’interpoderale, con due nuovi sottopassi. Ponte a due campate sopra la Sarca
RIVA DEL GARDA. Dall'uscita del tunnel alla Maza fino ai piedi del Brione con un lungo serpentone di asfalto e cemento che scende dalle pendici oggi occupate dalla discarica, attraversa i campi più meridionali di Pratosaiano, scavalca il fiume Sarca con un ponte a doppia campata e risale verso il Cretaccio accanto all'attuale ciclabile fino alla rotatoria che sarà realizzata incrociando la strada per Linfano, quella per Arco e via Sabbioni.
Eccolo il tracciato dell'«unità funzionale 3», cioè il terzo lotto del collegamento stradale tra passo San Giovanni e la piana altogardesana, quella che familiarmente chiamiamo «Loppio-Busa». Il progetto è quello preliminare, ed è l'ultimo che hanno visto fin qui gli amministratori altogardesani. Non si hanno notizie del progetto definitivo e di quello esecutivo, che sarebbe l'ultimo passaggio prima della gara d'appalto e dell'affidamento dei lavori. Ma anche dal preliminare si possono trarre molti dettagli utili a capire la morfologia dell'opera e il suo impatto su quel tratto di valle del Sarca.
All'uscita del tunnel, che sbuca all'interno della discarica della Maza in corso di bonifica, gli automobilisti troveranno una grande rotatoria. Lo svincolo a destra riporterà, in leggera salita, sulla strada della Maza e quindi permetterà di raggiungere Arco passando da Vignole e Bolognano. La seconda uscita condurrà invece sulla nuova "bretella", subito in discesa verso il bosco della Maza Vecchia fino a raggiungere gli appezzamenti (attualmente coltivati) di Pratosaiano.
In questo tratto la nuova arteria scavalcherà sia la vecchia strada sterrata che scende dal Sesto Grado, sia la viabilità rurale poco più a valle. Sono quindi previsti due sottopassi con modifica del tracciato originario delle due stradine. Il tratto di campagna sarà attraversato ancora in quota, con una massiciata a sostegno della strada che finisce soltanto a ridosso della riva del Sarca. Questo potrebbe essere il tratto a maggior impatto paesaggistico, perché interromperà di fatto l'orizzontalità delle campagne creano una barriera anche visiva alta diversi metri.
In questo tratto verranno intercettati e ripristianti alcuni canali irrigui. Poi si arriverà al Sarca, che sarà scavalcato con un nuovo ponte lungo 87 metri e composto da due campate lunga ciascuna 34 metri. La bretella approda così sui terreni di Linfano concludendo l'ampia semicurva destrorsa e affiacandosi all'attuale argine destro del Sarca e alla pista ciclabile che la percorre. Anche qui verrà modificato l'ultimo tratto dell'attuale via Linfano (strada interpoderale che dal fiume si inoltra verso la troticoltura) che sarà in parte ricostruita a ovest della bretella.
L'ultimo tratto diventa perfettamente rettilineo e va a innestarsi nella seconda nuova rotatoria disegnata dove ora c'è il bivio con via Sabbioni (all'altezza dello stabilimento «Tosi»). Scomparirà l'attuale curva (dove sorge il "bicigrill") perché il corso della attuale statale sarà modificato con una breve "S" che la introdurrà alla nuova rotatoria, che in tutto avrà quindi quattro uscite: verso Linfano, verso la Maza, verso Arco e verso San Giorgio. Le amministrazioni altogardesane, Arco e Riva in primis, attendono dalla Provincia i passaggi successivi sperando che i tempi annunciati a inizio anno per il completamento del terzo lotto non subiscano altri rinvii.
La conclusione della bonifica della discarica è prevista per la fine del 2023, più o meno quando dovrebbe andare in gara d'appalto il terzo lotto con la possibilità quindi di avviare i lavori nel 2024 ma difficilmente di concluderli prima del 2026. Probabile quindi che il tunnel sia finito e aperto senza il terzo lotto. Prospettiva che non piacerà agli arcensi, soprattutto se vivono lungo la statale tra Vignole e Bolognano.