Garda / La tragedia

Sei sub polacchi morti in cinque anni durante immersioni di profondità nel lago

Dal 2017 una serie di tentativi trasformatisi in tragedia annunciate: giù fino a meno 330 metri a caccia di primati nazionali. L'ultima vittima questa settimana, anche in questo caso nel tratto di lago di fronte a Limone e Tremosine: un uomo di 57 anni non è più risalito dopo l'immersione

di Davide Pivetti

LIMONE. Sei vittime in cinque anni. Tutti sommozzatori polacchi, tutti impegnati in immersioni a grandi profondità nel tratto di lago di fronte a Limone e Tremosine.

L'ultima vittima è di martedì sera, 4 ottobre, un 57enne anche lui polacco, trovato senza vita ad appena 8 metri di profondità, forse a pochi istanti dalla conclusione della risalita. È stata la moglie del sub intorno alle 21 a contattare la Guardia Costiera alla quale ha riferito di non vedere riemergere il proprio congiunto ormai in acqua da diverse ore.

L'uomo si era immerso con le bombole e con attrezzature professionali per immersioni di alta profondità, che possono durare anche diverse ore. Sul posto è arrivata l'unità navale di soccorso «GC A58» mentre veniva richiesto ai Vigili del fuoco di Brescia l'intervento dei sommozzatori di Milano. Inoltre è emersa la disponibilità di due sommozzatori del Nucleo volontari di Treviglio, esperti in soccorso tecnico fluviale e lacustre, tramite l'impiego di un elicottero del 118 decollato da Como. Sono stati loro a trovare il corpo senza vita del sub non molto distante dalla riva. Recuperato e trasportato sulla vicina spiaggia, veniva constatato il decesso, probabilmente avvenuto per un malore durante le fasi di risalita dall'immersione di profondità.

I carabinieri di Limone hanno informato il Pm di turno a Brescia. Impiegata nelle ricerche anche un'unità dei Vigili del fuoco di Bardolino mentre erano già stati allertati i Volontari del Garda per le eventuali ricerche di profondità con l'uso dei robot, in questo caso non necessari.

Una lunga fila di tragedie legate alle caratteristiche dei fondali in quel tratto di costa. Qui da anni atleti specializzati in immersioni a grandi profondità eseguono immersioni al limite dell'incredibile (fino a -330 metri) tentando spesso anche di stabilire nuovi record nazionali ed internazionali. A questo sport sembra data un'importanza particolare proprio in Polonia.

Nel 2020 aveva perso la vita Miroslaw Stasiak, 44 anni di Danzica, ritrovato a 162 metri sotto le scogliere a picco della Gardesana occidentale. Nel 2018 il corpo di Adam Pawlik, 50 anni di Katowice era stato trovato dopo tre giorni di ricerche in mezzo al lago, a 287 metri di profondità e quasi un chilometro dalla costa in linea retta rispetto al punto di partenza a Limone.

Primo di loro avevano perso la vita in modo molto simile anche Sebastian Marczewsky, di 41 anni, Darius Pawlusz, 48 anni, e Waclaw Lejko, di 38 anni. La maggior parte di loro erano a Limone per tentare di stabilire il nuovo record di immersione polacco in acque interne. Tentativi che continuano a trasformarsi in tragedie.

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