Una grande folla in lacrime per l'ultimo abbraccio al farmacista Michele Marchi
Originario di Bolognano, è morto a causa di un malore improvviso, a Merano, il 1° febbraio. La commovente cerimonia funebre si è svolta ieri pomeriggio in una chiesa Collegiata gremita di persone
IL DRAMMA Malore nella notte, Michele Marchi muore a soli 39 anni
IL DOLORE Ondata di cordoglio per la morte di Michele Marchi
ARCO. «Non permetteremo al dolore di prendere il sopravvento. Non lo permetteremo. Te lo dobbiamo, per tutto l’amore senza fine che ci hai dato. Stati in pace, Te lo dobbiamo, per seguire il tuo esempio. Grazie per averci scelto, è un privilegio avere un figlio come te, sarai sempre il nostro angelo».
A pronunciare queste bellissime quanto toccanti parole è stata la madre di Michele Marchi, Nella Mattei, durante la commovente cerimonia funebre svoltasi ieri pomeriggio in una chiesa Collegiata gremita di persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto al 39enne farmacista di Varignano, morto a Merano il 1° febbraio a causa di un’embolia polmonare.
«Voglio che senti la mia voce, la voce della tua mamma» ha aggiunto. «Voglio rassicurarti, noi tutti siamo forti e uniti perché con la tua dolcezza hai smosso il mondo. Siamo stati travolti da un’onda senza fine di affetto e solidarietà. Hai seminato amore, e ora questo sta tornando a noi. Non sei andato via impreparato - ha sottolineato la mamma di Michele - hai preparato intorno a noi un mondo di amore, amore immenso, che ci sosterrà e proteggerà per sempre. Proseguiamo il nostro cammino illuminati dalla luce dei tuoi occhi e dal tuo sorriso».
A celebrare le esequie, intervallate dalle canzoni del coro di Romarzollo, insieme a don Francesco Scarin, c’era don Mario Bravin, prete di Canazei ed ex parroco di Romarzollo. Che Michele lo conosceva sin da quando era bambino: «Michele se n’è andato improvvisamente, senza salutare nessuno - ha detto durante l’omelia - il dolore della perdita di un figlio non lo possiamo comprendere, se non ci siamo passati, per questo vogliamo stringerci ai cari del nostro Michele. Dinanzi alla morte non abbiamo parole, meglio allora lasciar parlare Dio che è l’unico che la morte l’ha sconfitta».
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