L’appello degli albergatori sul Garda: «Il lago non è in secca, basta fare terrorismo»
L’Asat delle tre regioni gardesane contro l’allarmismo sulla crisi idrica dei quotidiani nazionali: «In Francia, Germania e Spagna stanno tutti peggio. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati, non fa che generare un danno all'immagine»
IL PUNTO Coldiretti, Garda ai minimi da 70 anni
IL DIBATTITO Limitata l’uscita delle acque alle chiuse di Salionze
I DATI Sulle Alpi il 53% di neve in meno
ALLARME Invasi e laghi trentini sotto la media
ALTO GARDA. «Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul Garda: da 6 mesi a questa parte assistiamo a una comunicazione che punta sempre più volentieri sull'emergenza e la crisi». Un po' come ha fatto l'ex sindaco di Nago Torbole Giuseppe Parolari con un'accurata analisi su l'Adige di sabato 22 aprile, anche le sezioni Federalberghi di Brescia, del Garda Veneto e la nostra Asat, numeri alla mano cercano di sfatare il mito (soprattutto televisivo) di un lago in grave crisi idrica.
Hanno ragione: perché un conto sono gli aggiornamenti sul livello del Garda che fa la stampa locale, che conosce la realtà del bacino gardesano, altra cosa è quel che si è visto e sentito sui circuiti nazionali, con titoli allarmanti e funambolici («Garda, acqua dimezzata») e resoconti troppo sintetici. Nessuno si nasconde l'eccezionalità di quanto sta accadendo anche qui ma l'attuale livello del Garda (così come in caso di ulteriore abbassamento estivo) non pregiudica nessuna delle principali attività turistiche o sportive che vi si svolgono. Il disagio maggiore potrebbe veder cancellati alcuni scali del battello, per l'impossibilità di ormeggiare su fondali troppo bassi. Altra cosa, naturalmente, è l'impatto che il lago sempre più basso può avere sull'ecosistema gardesano, ma questo, appunto, è un capitolo che non ha a che fare immediatamente col turismo estivo.
«Come associazioni di categoria che rappresentano più di 1200 strutture alberghiere su tutto il Garda, per un totale di oltre 50mila posti letto, un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto incalcolabile - scrivono le tre sigle - siamo interlocutori principali del turismo e sentinelle attente del territorio gardesano. Siamo ben consapevoli che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va certamente cambiata e ridimensionata».
«Innanzitutto va sottolineato che la questione non è solo nostra: secondo l'European State of the Climate 2022 l'Europa si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro continente negli ultimi decenni. Durante la stagione calda il 73% dei laghi dell'intera regione ha visto temperature costantemente sopra la media, in particolare in Spagna. La mancanza di precipitazioni durante il 2022 ha contribuito indubbiamente a creare condizioni di sofferenza (l'anno nel suo complesso è stato più secco del 10% rispetto alla media), tuttavia le anomalie più rilevanti sono state registrate in Germania, Spagna e Regno Unito».
«Ebbene sì, il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico - dice Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto - siamo ben lontani dai toni allarmistici di questi ultimi mesi. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati, non fa che generare un danno all'immagine e alla promozione di una destinazione che negli ultimi anni è sempre stata al top di classifica, con 25 milioni di presenze l'anno. Tanto più che altri Paesi europei come Francia e Spagna stanno vivendo le stesse condizioni climatiche, ma senza questa enfatizzazione».
«Il lago ha una massa d'acqua e una profondità che permettono di stare tranquilli - aggiunge Petra Mayr, presidentessa di Asat Alto Garda e Ledro - naturalmente dobbiamo fare attenzione nell'utilizzo delle risorse e sensibilizzare i nostri ospiti e collaboratori affinché non la sprechino e tengano comportamenti responsabili. I nostri clienti spesso provengono da Paesi dove c'è già un'emergenza idrica e quindi sono sensibili al tema e pronti a fare qualche piccola rinuncia».
Asat fornisce alle strutture alberghiere associate semplici prontuari da esporre nelle hall e nelle camere con consigli e suggerimenti per risparmiare energia elettrica e acqua e agli operatori efficaci vademecum per sviluppare forme concrete di riduzione dello spreco di acqua negli ambiti più sensibili all'utilizzo e dove quindi si può effettivamente fare la differenza.