Piccoli scienziati che ci insegnano i pianeti; progetto avveniristico alla primaria di Romarzollo
Ecco come rendere interessante e divertente lo studio del sistema solare: lo dimostrano gli alunni delle classi 5A e 5C, accompagnati dal maestro Maurizio Zambarda, che hanno deciso di realizzare un podcast per Spotify intitolato "È spaziale. Si alternano informazioni scientifiche e narrazioni fantastiche sulle caratteristiche dei pianeti e dei loro abitanti immaginari
ARCO. Come si può rendere interessante e divertente lo studio del sistema solare? Gli alunni delle classi 5A e 5C della scuola primaria di Romarzollo hanno trovato una soluzione originale e creativa: realizzare un podcast per Spotify intitolato "È spaziale", in cui si alternano informazioni scientifiche e narrazioni fantastiche sulle caratteristiche dei pianeti e dei loro abitanti immaginari.
Il maestro Maurizio Zambarda, un pioniere nell'utilizzo delle tecnologie didattiche con oltre 20 anni di esperienza come animatore digitale, ha già fatto parlare di sé a livello nazionale con iniziative come il "Pc in Tasca" nel 2007, il premio "Innovascuola" nel 2011 per l'uso in classe delle api robot "Bee Bot" e i "problemi matematici alla radio" diffusi in tutta Italia durante il lockdown.
Nel plesso dell'istituto comprensivo di Arco diretta dalla dottoressa Claudia Terranova, impegnata nell'integrazione delle nuove tecnologie nella didattica, gli studenti si sono così avventurati nell'attualissima educazione Steam (scienza, tecnologia, ingegneria, arti, matematica).Gli aspiranti scienziati hanno condotto ricerche astronomiche su libri e internet, utilizzando le preziose schede dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Kids. Successivamente, hanno elaborato i testi con gli iPad e Google Drive, condividendoli tra loro e con l'insegnante. La parte più divertente ed artistica del progetto è stata data dalla loro interpretazione scientifico-fantastica dei testi, utilizzando l'espediente narrativo: «Mi chiamo... e vivo su...».
Le registrazioni sono state realizzate con la preziosa collaborazione dei genitori che hanno inviato i file alla scuola.Il podcast non è solo un prodotto didattico, ma anche un'opera artistica. Le immagini che accompagnano gli episodi sono state create dagli alunni con l'intelligenza artificiale offerta da Canva, un servizio online che permette di generare grafiche personalizzate.
Le musiche originali sono state composte dal producer Enrico Tavernini, che gentilmente ha offerto la sua collaborazione. Tali scelte sono state anche l'occasione per affrontare in classe il tema dei diritti d'autore, sia per le immagini che per le musiche.Zambarda si è detto molto soddisfatto del lavoro svolto dagli alunni e del riscontro positivo ricevuto dai genitori.
«È stato un progetto stimolante e coinvolgente - ha detto il maestro - che ha permesso di integrare diverse discipline e di sviluppare competenze trasversali, come la ricerca, l'elaborazione, la comunicazione, la collaborazione, la creatività. Bravi tutti i miei alunni anche per essersi messi in gioco con serenità, un aspetto per nulla scontato quando ci si espone. Gli audio in streaming aiutano a migliorare la capacità di ascolto, la stessa che negli ultimi anni si dice esser stata indebolita da un uso esagerato di immagini e videogame».
La seconda "stagione" del podcast astronomico avrà come protagonista il confronto di quanto realizzato e ciò che l'intelligenza artificiale proporrebbe.