Addio a Franco Biatel, fotografo e protagonista della storia dell'Alto Garda
Aveva 79 anni. Con l’obiettivo ha raccontato la società ed il paesaggio, ma è stato attivo anche nel volontariato, con la Bacionela e nel basket
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RIVA DEL GARDA. A Riva del Garda e nella Busa Biatel è sinonimo di fotografia. E la fotografia è memoria, di una città, di un popolo, di una comunità. Una comunità composta da mille sfaccettature, migliaia di storie di uomini e di donne, di realtà grandi e piccole, di personaggi. Franco Biatel era uno di loro e di Riva aveva immortalato migliaia di pagine che hanno scritto la storia della città. Alla quale ha contributo lui stesso, come indimenticabile appassionato e allenatore di basket e volontario del «Bacionela Club».
Biatel è morto la notte di Capodanno. Avrebbe compiuto 80 anni in questo 2024 che per Riva, con la sua perdita, è cominciato tra le lacrime. Dal 1983 sino a tre anni or sono è stato con Mauro e Tiziano l'erede della dinastia Biatel, la fotografia «fatta persona» a Riva del Garda. Scatti che hanno reso immortali momenti storici e scorci antichi di un territorio bellissimo.
Ma Franco Biatel è stato per decenni figura attiva e appassionata anche del volontariato rivano. Aiuto allenatore di basket del Gs Riva femminile a fianco del mitico Cianci Amistadi, braccia e mani sempre pronte (e non solo per la fotografia) dello storico «Bacionela Club».
«Basket e rivanità. Oltre al marchio di fabbrica che significa fotografia. Così potrei definire in modo telegrafico Franco Biatel - lo ricorda l'amico Carlo Modena - Franco è stato per anni allenatore di giovani e meno giovani, frequentatore di tutti i luoghi dove si faceva basket. Consigliere, consulente, a volte critico, sempre propositivo. Ricordiamo i titoli dei giornali quando allenava il femminile "le ragazze di Franco Biatel". E soprattutto sempre disponibile a dare una mano quando gliela chiedevi, per il campo o per le fotografie. Ricordo il rito d'inizio anno sportivo dei miei anni alla Virtus: la stagione cominciava solo dopo che Franco, sistemandoli uno per uno, aveva fotografato tutti gli atleti in palestra. Di lui si può avere solo un bel ricordo, oltre che gratitudine».
«Ho appreso con stupore della scomparsa di Franco, persona che conoscevo soprattutto in veste di allenatore, un allenatore con la A maiuscola che nel basket ha ottenuto risultati altissimi con la squadra femminile - commenta la sindaca Cristina Santi - Conosco, come tutti, l'importanza sua e della sua famiglia, che per tanti decenni sono stai testimoni, con le loro splendide foto, della vita della nostra città. Anche il nostro Comune in passato si è servito dei loro servizi fotografici, era proprio Franco a venire di persona a scattare le foto alle ricorrenze ufficiali. Poi c'è stata la chiusura del negozio, da allora mi è capitato di tanto in tanto di incontrarlo in giro, ricordo una persona riservata e molto seria. Sono davvero dispiaciuta, è un altro tassello della identità e dell'umanità della nostra bellissima città che viene meno. Sono vicina alla famiglia e alle persone che gli vogliono bene, che stringo in un forte abbraccio».
«Franco e Tiziano erano i nostri fotografi - ricorda Gianfranco Benatti, presidente del Bacionela Club, un'istituzione di Riva del Garda - Franco l'ho visto l'altro giorno, è venuto in sede a portarci alcune fotografie storiche della nostra associazione. Era una persona cara, eccezionale, non mancava mai quando c'era bisogno di una mano. Piango un amico, un socio, un volontario instancabile».«Una persona splendida che si è speso tantissimo, con passione e altruismo, per il bene della nostra pallacanestro» lo ricorda Eugenio Perini, altro nome che ha scritto la storia del basket rivano.
Come anche Sonia Elena, oggi dipendente comunale, alla fine degli anni Settanta una delle colonne di quel Gs Riva femminile che ha ottenuto i migliori risultati mai conseguiti dal basket rosa. Con Franco Biatel, e con il mitico coach Cianci Amistadi, sono cresciute e hanno spiccato il volo verso la serie A Sonia Elena, Alessandra Zucchelli, Petra Danti. Senza dimenticare nel contempo altre atlete di punta come Claudia Odorizzi, Erika Fambri, Olga Risi, e tante altre ancora (ci scuseranno le dirette protagoniste se dimentichiamo qualcuno).
In una dolce immagine, forse una delle prime a colori, pubblicata sul libro che racconta la storia del glorioso club rivano, si vede la squadra del 1978 schierata al completo sul lungomare di Trieste con la capitana Renza Gatti che tiene in braccio la piccola Chiara, figlia di Franco Biatel. Che. ovviamente, era dall'altra parte dell'obiettivo. «Eravamo tutte come sue figlie - ricorda commossa Sonia Elena - Franco era ed è sempre stato un buono, aveva un gran cuore e io gli volevo un gran bene anche perché siamo stati vicini di casa. Sono sconvolta per la sua scomparsa».