Dissuasori stradali, ad Arco si pensa al referendum: manifestazione in centro
Si è svolto un “corteo lumaca” giovedì 8 febbraio, andata e ritorno tra il cuore arcense e Varignano. E si pensa di raccogliere le firme ottenute mediante la petizione online per abolire il Pums
IL CASO Inarrestabili le proteste sui pinch point: il primo incidente
LA POLEMICA Guerra ai nuovi pinch point con una raccolta di firme
IL CASO Solo sei "pinch point", stop agli altri otto previsti
ARCO. Protesta contro i «pinch point» e viabilità: le minoranze del centro-destra autonomista chiedono la convocazione urgente dell'assemblea pubblica e aprono all'ipotesi referendum abrogativo. Lunedì pomeriggio i consiglieri di minoranza Stefano Bresciani («Patt»), Oscar Pallaoro («Lega») e Stefano Tamburini («Siamo Arco») hanno infatti formalizzato la richiesta indirizzata all'assessore Gabriele Andreasi di convocare a breve- un'assemblea pubblica per discutere del tema al centro del dibattito politico arcense delle ultime settimane e di una petizione online che ha raggiunto le 2 mila firme.
«Prendendo spunto anche dalle dichiarazioni rilasciate recentemente alla stampa locale con le quali si dichiarava disponibile ad un incontro aperto a tutta la cittadinanza, seppur nella consapevolezza che è già stato fatto da lei molto nel tentativo di coinvolgere preventivamente la comunità, riteniamo ora indispensabile formalizzare tale richiesta» hanno scritto i consiglieri ad Andresi.
«Fatto non secondario - aggiungono Bresciani, Pallaoro e Tamburini nella comunicazione inviata anche ai membri della giunta comunale, al sindaco Alessandro Betta e alla commissione comunale per la viabilità - è il ragguardevole numero di firme raggiunte dalla petizione da noi avviata per la sospensione della realizzazione dei "pinch point" e lo smantellamento di quelli già realizzati. Attendiamo quanto prima l'indicazione della data e la modalità organizzativa che lei ritiene più opportuna».
Nel frattempo, i manifestanti che hanno organizzato la camminata «anti-Pums» di sabato 27 gennaio hanno replicato con una seconda manifestazione giovedì: un «corteo lumaca» - in automobile - nelle due direzioni di marcia, Arco-Varignano e Varignano-Arco, transitando proprio in via Capitelli, lungo la via nella quale sono stati realizzati in fase sperimentali i dissuasori che tanto stanno facendo discutere.
La richiesta dei manifestanti è chiara: il ripristino della viabilità precedente e l'eliminazione delle lunette (o «pinch point»). E se l'amministrazione comunale dovesse andare avanti per la sua strada, i contestatori hanno già vagliato un «piano b»: raccogliere le firme per indire un referendum che avrebbe come quesito l'eventuale l'abrogazione della delibera del consiglio comunale che ha dato il via libera al «Pums», il piano urbano della mobilità della sostenibile che contiene appunto, tra le varie misure, la realizzazione dei «pinch point» e i restringimenti di carreggiata.
In attesa dell'assemblea pubblica, anche i consiglieri di minoranza del centro-destra autonomista sono pronti ad appoggiare l'eventuale referendum, se la giunta comunale non dovesse tornare sui suoi passi: «Rispetto alle nostre richieste - conferma Stefano Bresciani - siamo pronti a portare avanti tutte le azioni che ci sono consentite, sia a livello istituzionale, sia appoggiando l'eventuale richiesta di un referendum».