Bar del Casinò, riapertura entro giugno. Amsa presenta il bando per il locale arcense: «Il canone non si tocca»
A quasi un anno dalla chiusura, si riprova: chi deciderà di correre dovrà presentare la propria progettualità entro la scadenza inderogabile del 13 maggio. Renato Veronesi: «Alla città serve una struttura aperta, noi daremo spazio alla creatività»
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ARCO. Se sarà la formula vincente, lo dirà solo il tempo. E magari potrebbe bastare anche meno di un mesetto, giusto quello necessario per vedere chi effettivamente deciderà di correre e presenterà la propria proposta entro la scadenza inderogabile del 13 maggio. «Amsa srl» (e quindi l'amministrazione comunale) ci riprova e punta a riaprire il bar-veranda al Casinò municipale per la metà di giugno-massimo la fine di quel mese, tenendo conto dei tempi burocratici necessari per espletare le varie pratiche in caso di aggiudicazione.
Dopo l'ennesimo tentativo fallito (la gestione affidata a Fabrizio Marocchi si è chiusa anzitempo l'estate scorsa), la società controllata al 100 per cento dal Comune rigioca le sue carte e corregge qualche "tiro". Non più un contratto di 10 anni ma 6 più 4, con rinnovo automatico in caso di mancata disdetta, «perché - spiegano il presidente uscente Renato Veronesi e il vicepresidente Renato Miorelli - questa formula consente un maggior controllo da parte nostra ma anche una valutazione del percorso più ravvicinata nel tempo da parte del gestore».
A differenza del precedente bando, si punta tutto sulla parte economica e non si fa un passo indietro rispetto al canone di base precedente: erano 22.500 euro, restano 22.500 euro. Nonostante l'estate scorsa, dopo l'abbandono di Fabrizio Marocchi, il sindaco Alessandro Betta avesse detto a chiare lettere (vedi L'Adige di sabato 22 luglio 2023, ndr.): «Un classico bando che punta sull'offerta economica non può funzionare - parole testuali del primo cittadino - Occorre premiare la progettualità».
Risultato: se nel bando precedente c'era anche una proposta tecnica che concorreva nella misura del 30% all'esito finale, ora questa proposta tecnica non c'è più. Si punta a fare cassa, punto e basta. E rispetto al passato, il futuribile nuovo gestore dovrà pagare a parte (con uno sconto del 50% sulla tariffa che non è ancora stata concordata) un'eventuale utilizzo della cucina sotterranea. La precedente gestione si era aggiudicata la gara con un'offerta economica di 33 mila euro di canone annuo.
«Dovevamo per forza di cose rimanere quantomeno sulla cifra del vecchio bando, pena possibili contestazioni da parte della Corte dei Conti - osserva il vicepresidente Miorelli - Comunque il sindaco e la giunta sono consci di quello che stiamo facendo». Ergo, c'è il loro placet.Possono partecipare alla gara le imprese individuali, società commerciali, società cooperative e loro consorzi, in possesso dei requisiti specificati nel bando.
Nei locali ricavati all'interno del prestigioso edificio del Kurort sarà vietato svolgere attività di discoteca, night-club e simili, mentre saranno consentiti intrattenimenti musicali correlati all'attività, che non si potranno protrarre oltre i termini previsti dal regolamento comunale considerata la vicinanza col centro storico di Arco. La struttura può svolgere attività di bar-caffetteria, pasticceria e pubblico esercizio. Di certo - osservano Veronesi e Miorelli - meglio dimenticarsi la pizzeria "stile Camillo Rezzaghi".