Strada / Lutto

Il disperato tentativo dell'infermiera che passava di lì, per cercare di salvare Armellini

Lo spaventoso incidente mortale a San Giorgio, fra Arco e Riva: l’auto «impazzita» ha sfiorato la donna in motorino ed è volata oltre un muretto

di Davide Pivetti

RIVA DEL GARDA. Erano passate da cinque minuti le sette di sera di domenica quando nella solita, terribile, semicurva che si trova proprio a cavallo del confine tra Riva e Arco sulla Sp118 è arrivata la Kia «Carens» condotta da Lorenzo Armellini, 51 anni, perito chimico rivano, di origine naghese, impiegato alla «Dana». L'uomo ha affrontato quella "S" a velocità sostenuta e non è riuscito a tenere in strada il veicolo.

Chi passava di lì in quel momento racconta di aver visto il Suv bianco di Armellini imbarcarsi verso l'esterno della curva, procedendo verso Riva, invadere la corsia opposta e poi, in un estremo tentativo di correggere la traiettoria, anche per non impattare con due auto che sopraggiungevano verso Arco, schiantarsi contro un muretto sul lato sinistro della carreggiata colpendo un palo dell'illuminazione stradale.

Il doppio ostacolo ha fatto letteralmente da trampolino per la vettura, che si è capottata più volte finendo la propria tragica corsa in un prato dalla parte opposta della carreggiata, ad una ventina di metri dal punto di impatto. Devastante la forza dell'urto e quella centrifuga delle ripetute carambole. La Kia ha sfiorato anche il motorino sul quale viaggiava un'infermiera arcense, che nonostante lo spavento, si è subito fermata ed è stata la prima a prestare soccorso all'autista. Ma le condizioni di Armellini sono subito apparse disperate. Flebili segni di vita.

L'allarme è arrivato alla centrale del «112» e sul posto sono arrivate in pochi minuti l'ambulanza di «Trentino Emergenza» e quella dei volontari della Croce Rossa, l'equipe medica dell'elisoccorso decollato da Mattarello, e più squadre dei vigili del fuoco volontari di Riva.

Armellini era rimasto intrappolato tra le lamiere dell'auto, un groviglio quasi inestricabile. Ciò nonostante i vigili del fuoco sono riusciti a tagliare quel poco che restava di intero della Kia ed estrarre il guidatore. Purtroppo ogni tentativo di stabilizzarlo è stato vano: il suo cuore si è fermato per le gravissime lesioni subite nell'impatto e nel cappottamento.

La spaventosa carambola della Kia «Carens» sulla quale viaggiava Lorenzo Armellini ha sfiorato lo scooter sul quale, in senso opposto, viaggiava Serafina Miori, apprezzata infermiera in servizio presso il reparto di ginecologia dell'ospedale arcense.

La donna, nonostante lo spavento per quanto si è vista passare davanti, si è subito fermata, è tornata indietro e ha cercato di portare i primi soccorsi a Lorenzo Armellini, rimasto incastrato nell'auto già distrutta. Con lei anche altri automobilisti, fermatisi sul posto sia da un lato sia dall'altro della strada, che hanno dato l'allarme. Gli sforzi dell'infermiera arcense, il lavoro eccellente dei vigili del fuoco rivani, l'intervento massiccio di soccorritori non sono bastati a salvare la vita al 51enne rivano.

La provinciale di San Giorgio è da anni al centro di un dibattito sempre tristemente attuale per la sua pericolosità. Ne abbiamo scritto appena tre giorni fa dopo l'ennesimo "dritto" al semaforo della frazione. Uno dei tre punti di maggior rischio di quella strada, assieme all'incrocio con via Sabbioni e proprio alla semicurva dove ha avuto luogo l'incidente mortale di domenica. La Sp118 è rimasta chiusa al traffico un paio d'ore, non solo per i rilievi ma anche per la necessità di rimettere la carreggiata in sicurezza.

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