Emergenza / Navigazione

Per i soccorsi sul Garda è arrivato "Sperone", il nuovo super-natante dei Vigili del Fuoco

42 piedi di lunghezza, 15 posti, una gru da 16 tonnellate. E poi il «drone subacqueo», la termocamera per localizzare barche alla deriva e molto altro

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Adesso, anche con le condizioni meteo più difficili, intervenire sul lago di Garda per prestare soccorso a natanti o bagnanti non sarà più impossibile per i Vigili del Fuoco del distretto Alto Garda e Ledro. Prima di tutto per la componente umana (che c'è sempre stata e ci sarà sempre) ma tra qualche settimana anche grazie al nuovo mezzo appena arrivato in dotazione al corpo distrettuale.

Un "bestione" di 42 piedi (poco meno di 13 metri), 150 quintali, 880 cavalli con sistema di propulsione Ips Volvo che può viaggiare sino a 34 nodi. E soprattutto affrontare onde alte fino a tre metri, tenendo presente che in base agli studi e alle statistiche rilevate negli ultimi decenni, sul lago di Garda sono state registrate onde fino a due metri massimo di altezza. Ma considerati i cambiamenti climatici e i fenomeni meteo sempre più repentini e violenti, prevenire diventa ancora più importante.

Il nuovo natante si chiama «Sperone» ed è attraccato nel canale della Rocca per la prima volta in assoluto venerdì pomeriggio, presente l'apposita commissione provinciale, il comandante dei Vigili del Fuoco volontari di Riva Marco Menegatti, l'ex comandante Graziano Boroni (che in tutti questi anni ha avviato e seguito passo dopo passo la pratica e la nascita del mezzo) e alcuni volontari del corpo di Riva.

In questi giorni e nei prossimi sarà all'ormeggio alla Fraglia della Vela ed uscirà a largo solo per manovre di formazione del personale addetto, manovre che peraltro sono cominciate già nella giornata di ieri. L'inaugurazione ufficiale avverrà a metà settembre ma entro una decina di giorni al massimo, una volta espletate tutte le pratiche burocratiche necessarie per l'immatricolazione ufficiale, «Sperone» sarà operativo a tutti gli effetti.

Il nome «Sperone», come spiega lo stesso ex comandante Boroni, è stato individuato attraverso un mini "referendum" tra gli stessi volontari. La richiesta per avere in dotazione un nuovo mezzo all'avanguardia che potesse rispondere al meglio alle esigenze di sicurezza e soccorso sul lago, era stata avanzata nove anni or sono quando la vecchia «Rio» (datata 1986) aveva ormai terminato i suoi giorni di attività.

Il costo del nuovo natante da diporto è di poco superiore ai 750 mila euro: 450 di questi arrivano direttamente dalla Provincia, 250 sul fondo strategico della Comunità di Valle con la partecipazione di tutti i Comuni del territorio, i restanti dal Consorzio Bim. Il mezzo sarà di stanza a Riva del Garda ma ufficialmente è in dotazione all'Unione Distrettuale dell'Alto Garda e Ledro, guidata dall'ispettore Lorenzo Righi (480 Vigili volontari, circa 3.000 interventi in tutto il 2023).

«Sperone» è omologata per trasportare sino a 15 persone e ha una dotazione di primissimo piano, con una gru da 16 tonnellate e la predisposizione per guidare un sistema Rov, quel drone sommergibile utilizzato per la ricerca di persone nelle acque profonde del lago.

Ha in dotazione tra le altre cose una termocamera in grado di individuare nel buio della notte un'imbarcazione alla deriva a una distanza massima di tre chilometri e nel raggio di 1.400 metri la testa di una persona che potrebbe trovarsi in difficoltà.

È dotata di pilota automatico, àncora digitale e può operare in condizioni estreme, con onde del lago alte fino a tre metri. Il che ovviamente aumenta in misura esponenziale la capacità d'intervento nel momento del bisogno. Riducendo, e non di poco, i tempi di soccorso e aumentando la speranza di chi si trova in difficoltà.

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