Sicurezza / Il tema

Lago di Garda, i nuovi turisti sono più imprudenti in acqua

Completato il tour informativo di "Spiagge sicure": molti ospiti stranieri sottovalutano il pericolo o non hanno una acquaticità adeguata. Il coordinatore del servizio, Niko Posenato: «Non si va a tremila metri con l'infradito come non si scende in acqua se non sai nuotare o hai appena mangiato. Il lago devi conoscerlo e rispettarlo»

di Davide Pivetti

RIVA DEL GARDA. L'ultimo allarme, in ordine di tempo, è stato giovedì. Alle 18 i genitori di una bimba di sei anni si sono accorti di non trovarla più e hanno dato l'allarme.

Si temeva fosse scesa in acqua da sola, sfuggendo al controllo dei genitori, per cui in pochi minuti si è mossa tutta l'importante macchina dei soccorsi in acqua: gli operatori di «Spiagge Sicure», i vigili del fuoco, l'elicottero con la squadra sommozzatori pronta a gettarsi in acqua anche in volo, il Commissariato. Venti minuti di panico vero (per i genitori) e di apprensione sincera (per soccorritori e presenti) e poi la piccola è stata ritrovata sana e salva, neppure in acqua.

Con migliaia di persone che ogni giorno vanno in spiaggia e fanno il bagno, i nostri litorali sono inevitabilmente luoghi a rischio. Proprio ieri mattina il servizio «Spiagge Sicure» ha completato il ciclo di presentazioni (un po' dimostrazioni, un po' esercitazioni) nelle postazioni dei nostri laghi. L'ultima a Tenno, sotto lo sguardo dell'assessora Ilaria Bagozzi in un lago ancora altissimo e quindi con spiagge ridotte a pochi metri.

«Sono eventi che organizziamo per farci conoscere e come momenti informativi - dice il coordinatore del servizio, Niko Posenato - utili a far capire alla gente cosa fanno gli assistenti bagnanti, come si interviene, come si lavora in acqua, a terra, in torretta. Poi informiamo i presenti sulle regole d'oro per evitare guai in acqua».

Il servizio «Spiagge Sicure» quest'anno è partito addirittura al 18 maggio e concluderà il suo presidio a settembre: proprio in questi giorni la Comunità di valle dovrebbe decidere la proroga fino all'8 settembre. Un compito che cambia come cambiano i nostri ospiti. I tedeschi di una volta, sempre alle prese con i loro gelidi laghi bavaresi, erano più attenti e cauti dei nuovi turisti che arrivano dall'Est Europa, dal Medio Oriente, dal mondo arabo. Luoghi dove non sempre si fa il bagno fin da piccoli. Discorso simile per i sempre più numerosi ospiti che arrivano da zone calde, dove si fa il bagno ogni giorno dell'anno perché l'acqua è sempre calda. Sul Garda non succede.

«Sì - dice Posenato - abbiamo notato una minore predisposizione all'acquaticità nel nuovo turismo, per questo moltiplichiamo gli sforzi informativi sperando che aiutino ad evitare tragedie. Anche in acqua ci sono regole scritte e non scritte: non si va a tremila metri con l'infradito come non si scende in acqua se non sai nuotare o hai appena mangiato. Il lago devi conoscerlo e rispettarlo».

«Spiagge Sicure» è presente con 16 postazioni a terra (5 a Riva, 4 a Torbole, 5 a Ledro e 2 a Tenno) e quest'anno in piena stagione su alcuni lidi particolarmente affollati è riuscita a raddoppiare la presenza nella fasce orario più a rischio, attivando anche una postazione per persone con disabilità o difficoltà fisiche (anche anziani) ai Sabbioni e alla Pavese.

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