Riva del Garda / L'allarme

Tre annegati in un mese: transennata l'area vietata a Punta Lido

Troppi turisti continuano a ignorare il divieto di balneazione, il Comune: stamani, 14 agosto, l'intervento per impedire fisicamente l’accesso alla spiaggetta naturale alle foci dei torrenti Albola e Varone. Poi, in autunno, una barriera naturale di massi, per isolare definitivamente quella “zona maledetta” in cui le condizioni dell'acqua e del fondale sono estremamente pericolose

PERICOLO La tragedia a Punta Lido in una zona con divieto di balneazione
TRAGEDIA Un giovane turista indiano è annegato a Punta Lido
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RIVA DEL GARDA. Transenne che impediscano l’accesso alla spiaggetta naturale alle foci dei torrenti Albola e Varone; e in autunno un intervento risolutivo o comunque più massiccio in accordo coi Bacini Montani per creare una vera e propria barriera naturale di sassi e interdire definitivamente l’accesso a quella “zona maledetta”.

Queste le due misure valutate in giunta ieri mattina all’indomani dell’ennesima tragedia nelle acque del Garda trentino, sempre a Punta Lido, dove in meno di un mese sono morte tre persone, una donna di 52 anni, il figlio di 19 e lunedì appunto un operaio indiano di 27.

Il primo passo - annuncia la sindaca Cristina Santi - già nella mattinata odierna, 14 agosto, (considerato che anche ieri la zona è stata presa d’assalto dai turisti come se nulla fosse), sarà quello di posizionare in accordo con Spiagge sicure delle reti-transenne con le riproduzioni dei cartelli di divieto di balneazione nei punti di accesso alla spiaggetta naturale dove fuoriescono i torrenti Albola e Varone.

«Quella zona - osserva la sindaca Santi - è estremamente pericolosa. La temperatura dei due torrenti è di una decina di gradi, quella dell’acqua del lago attorno ai 24, quella esterna percepita in questi giorni sfiora i 40. In più in quel punto ci sono come dei “gradoni” che precipitano nel lago, poco prima tocchi e poi improvvisamente non si tocca più. Chi non è abituato o non sa nuotare bene, può trovarsi in estrema difficoltà».

I rivani lo sanno ed evitano quella zona. «Nei prossimi giorni contatteremo ufficialmente il servizio Bacini montani della Provincia - aggiunge la prima cittadina - per pianificare un intervento risolutivo con barriere di sassi che però non si può fare subito, interverremo in autunno. Mi rendo conto che i turisti comunque continuano a fare il bagno in quella zona e allora abbiamo pensato per subito di posizionare delle transenne provvisorie con attaccati i cartelli di divieto di balneazione nella zona in questione. Vogliamo fare di tutto per quanto di nostra competenza affinché altre tragedie simili non si ripetano». P. L.

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