Riva del Garda, lotta alle slot: legittima la rimozione di 21 macchinette, dice il Tar, che rigetta due ricorsi
Le società proprietarie contestavano la legge provinciale che parla di “distanza minima”, ma non specifica se a piedi o in linea d’aria: il giudice conferma la sanzione
RIVA DEL GARDA. Confermata Dal Tar Trento la rimozione di un totale di 21 apparecchi da gioco (16 per una società, 5 per un'altra) a Riva del Garda. Gli apparecchi erano stati sequestrati dalla polizia locale nell'agosto del 2023 perché, in violazione della legge provinciale 22 luglio 2015, risultavano collocati ad una distanza inferiore a 300 metri dai luoghi sensibili indicati da tale norma.
In seguito al provvedimento del Comune, riporta l’agenzia Agipronews, entrambe le società hanno presentato ricorso ritenendo illegittimo il calcolo della distanza minima, eseguito secondo il criterio del raggio in linea d’aria anziché secondo il criterio del tragitto pedonale. La legge provinciale del 2015 non contiene riferimenti al criterio del raggio: dunque, secondo le due società, avrebbe dovuto essere calcolato il percorso pedonale anziché applicare il criterio del raggio in linea d’aria.
Ma secondo i Giudici il ricorso è infondato: da un lato, la legge del 2015 non esclude l’utilizzo del criterio del raggio in linea d’aria; dall’altro, esso, "ragionevole e non sproporzionato", è stato suggerito dalla Provincia con una circolare per uniformità applicativa in tutto il territorio trentino.
Inoltre, spiega il Collegio, a differenza del raggio in linea d’aria, i tragitti pedonali possono essere molteplici e possono subire variazioni, non potendo "definire con univoca certezza la distanza tra due luoghi".
Il criterio del raggio in linea d’aria risulta utilizzato anche in altre realtà regionali e risponde "all’esigenza di certezza degli operatori economici", che dovrebbero "conoscere preventivamente, senza subire i rischi di eventuali mutamenti dei percorsi pedonali collegati alle concrete esigenze della viabilità, la chiara e stabile distanza richiesta dai luoghi identificati come sensibili". Per queste ragioni i due ricorsi sono stati respinti.