Ciclovia, il comitato boccia anche le modifiche: «Vogliono piegare natura e territorio»
Il Sal replica alla Provincia dopo la presentazione del nuovo progetto per il tratto fino al confine lombardo: «Un affronto alla montagna e al lago, costo esorbitante, si dovrà spogliare la parete della vegetazione storica, sarà distrutta la riserva naturale Val Gola»
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RIVA DEL GARDA - «Una sfida tecnologica che considera il territorio come oggetto da piegare ad ogni costo ad attività umane non indispensabili né consapevoli, tanto meno rispettose del patrimonio naturale e storico che il lago e le sue magnifiche coste rappresentano».
Così il Comitato Salvaguardia Area Lago commenta le recenti modifiche annunciate dalla Provincia a parte del tracciato della ciclovia del Garda tra Riva e il confine con la Lombardia, in parte presentate dal commissario straordinario Francesco Misdaris e dal presidente Maurizio Fugatti martedì scorso alla consegna del cantiere di altri due tratti che arrivano alla zona dell'Hotel Pier.
«Per arrivare a questo discutibile risultato finale - scrive il comitato guidato dalla presidente Maria Elisabetta Montagni - si dovrà spogliare tutta la parete della vegetazione spontanea e storica (quella voluta dall'ingegnere ambientale Angelini nel 1935 per abbellire la gardesana e restituire alla montagna il suo aspetto naturale) compromettendo la sopravvivenza dell'ecosistema attuale.
Il fatto è ancora più grave perché in questo lotto si trova la riserva naturale Val Gola che anche in questo "nuovo" progetto per la Provincia è come se non esistesse e che sarà praticamente distrutta. Senza contare che ancora non esiste il progetto per il tratto Sperone - Ponale - Casa della Trota ed il passaggio davanti all'Hotel Pier».
«Stupisce - incalza il Sal - che la propaganda a questa Ciclovia continui ad avvalersi di immagini della passerella di Limone: non sarà così. Anzi la passerella di Limone, per essere una ciclovia in continuità con quella trentina dovrebbe essere adeguata ad essa, in dimensioni e sicurezza di percorso, proprio a partire dal Monumento al confine. Si sta facendo questo affronto alla montagna e al lago mentre molto probabilmente la Lombardia nel tratto tra Gargnano e Limone non costruirà alcuna infrastruttura a sbalzo, optando invece per il trasporto dei ciclisti su battelli.
E non dimentichiamo il costo esorbitante di questa infrastruttura non essenziale: nell'ultimo documento di programmazione degli interventi per le Ciclovie (novembre 2024) la Provincia indica un importo complessivo per i 5 chilometri e mezzo del tratto ovest di 84 milioni 317 mila euro, che corrisponde a oltre 15 milioni di euro al chilometro senza contare che mancano ancora progetti definitivi e l'acquisizione dei due tratti privati (passaggio Hotel Pier e Casa della Trota)».
Il Comitato conclude le sue osservazioni chiedendo «ancora una volta, insieme ai 400 cittadini che hanno firmato, di poter discutere il tema Ciclovia del Garda in consiglio comunale e di fermare i lavori allo Sperone»
Nella foto è indicato il progettato allargamento delle gallerie per fare spazio alle ciclabile.