Quattro tentativi di truffa agli anziani nell'Alto Garda, ma i nonni non ci cascano e chiamano l'Arma
Dalla Centrale operativa della Compagnia, un nuovo appello a seguire le regole di sicurezza: diffidare di chi chiede soldi qualificandosi come milite
RIVA. Nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 dicembre, presso la Centrale Operativa della Compagnia di Riva del Garda sono pervenute ben quattro segnalazioni da parte di cittadini residenti nei comuni di Ledro e Riva del Garda che segnalavano di essere stati vittima di un tentativo di truffa con il metodo del cosiddetto “finto Carabiniere”.
Il modus operandi utilizzato è stato sempre lo stesso: un uomo, senza alcuna particolare inflessione dialettale, dopo aver telefonato alla vittima ed essersi qualificato come appartenente all’Arma dei Carabinieri, le riferiva che un proprio congiunto era rimasto coinvolto in un grave sinistro stradale ed era stato condotto presso la Caserma dei Carabinieri, domandandole del denaro per sostenere le spese legali ed evitare l’arresto. Per fortuna tutti e quattro i tentativi di truffa non sono andati a buon fine, grazie alla diffidenza dei cittadini che, dopo aver compreso che si trattava di un raggiro, non hanno esitato a mandare letteralmente “a quel paese” il malvivente, interrompendo la conversazione telefonica e segnalando subito dopo quanto accaduto alla Centrale Operativa di Riva del Garda.
Del resto, vista la pericolosità del fenomeno che si ripete ciclicamente soprattutto con l’avvicinarsi delle festività natalizie, già da tempo, la Compagnia Carabinieri di Riva del Garda, nell’ambito di una strategia comunicativa dettata dal Comando Provinciale di Trento, ha organizzato conferenze rivolte agli anziani e alle persone fragili per metterle in guardia.
Infatti, proprio la prima delle potenziali vittime, una signora di circa ottant’anni residente a Ledro che quest’anno aveva partecipato a ben due conferenze, ha riferito di non aver “abboccato” alla truffa perché, mentre parlava con il malvivente, le sono venute in mente le parole del “Maresciallo Comandante della Stazione” che conosce personalmente e che la invitava a diffidare sempre di eventuali richieste di denaro fatte per telefono da chi si qualificava come Carabiniere.
Sono in corso le indagini finalizzate ad assicurare alla giustizia i malviventi, ma appare comunque opportuno ribadire qualche consiglio per la cittadinanza:
qualora si dovessero ricevere telefonate da parte di sedicenti Carabinieri o appartenenti alle Forze dell’ordine, è sempre bene essere il più cauti possibili e pensare che sia in atto un tentativo di truffa nei propri confronti: a questo punto si dovrà riagganciare il telefono e contattare il 112, diffidando sempre del numero di telefono eventualmente fornito dal “finto Carabiniere”;
in nessun caso un Carabiniere o appartenente alle Forze dell’Ordine potrà recarsi presso l’abitazione di un cittadino e chiedere di entrare senza essere accompagnato da personale in divisa; pertanto bisogna sempre evitare di aprire la porta a persone che si presentino in abiti civili, anche quando si rendono disponibili a mostrare tesserini vari;
in nessun caso un Carabiniere o appartenente alle Forze dell’Ordine potrà mai essere autorizzato a richiedere danaro o gioielli per evitare che un proprio congiunto venga arrestato o che gli venga contestata una sanzione amministrativa perché in tal caso commetterebbe a sua volta un reato.